Il torneo di tennis degli US Open fa parte del Grande Slam ed è oggi uno dei più importanti del mondo. È l’ultima delle competizioni in questione e viene disputata tra agosto e settembre. Scopriamo insieme tutte le curiosità degli US Open, l’albo d’oro, la storia e le caratteristiche di questa gara.

La storia del torneo US Open

Nel 1874 fu stabilito come si gioca a tennis, ossia furono le redatte le regole ufficiali di questo sport; pochi mesi dopo, questo nuovo gioco arrivò anche in America ed ebbe sin da subito un grande successo. La federazione del tennis statunitense, chiamata United States National Lawn Tennis Association, fu poi fondata nel 1881 e da allora si occupò di organizzare i tornei nazionali. Il primo campionato USA si tenne nell’agosto di quell’anno sui campi erbosi del Rhode Island: il primo vincitore della storia del tennis americano fu Richard Sears, un vero campione che riuscì a vincere sette volte consecutive nel singolo e sei volte nel doppio.

Prima dell’era Open, gli USA si distinsero sin dall’inizio come degli innovatori di questo sport: già nel 1881 e dunque prima degli inglesi, introdussero il torneo di doppio maschile; nel 1887, invece, crearono il torneo misto, mentre nel 1889 aprirono lo sport alle donne istituendo il torneo femminile. Fu grazie a loro se alle Olimpiadi di Parigi nel 1900 furono introdotti tutti e cinque i tornei, costringendo anche tutte le altre discipline ad aprire la partecipazione ai giochi anche alle donne.

Come accaduto nella storia di altri tornei, anche quelli che furono i precursori degli US Open di tennis videro come protagonisti degli atleti americani, almeno per i primi anni. Il primo straniero a vincere il titolo fu il campione inglese Lawrence Doherty nel 1903. Il 1911, invece, fu un anno segnato da una grande rivoluzione: il torneo americano abolì la formula del challenge round introdotta nel 1884, ossia il sistema che consentiva al vincitore dell’anno precedente di accedere direttamente alla finale, sfidando il vincitore del torneo preliminare che, quindi, serviva solo a determinare il tennista sfidante del detentore del titolo. Gli americani divennero dunque i primi ad adottare la formula a eliminazione diretta sin dal primo turno e il primo vincitore con il nuovo sistema fu Maurice McLoughlin.

Dopo una lunga storia scritta dalle performance di grandi tennisti, il torneo americano di tennis divenne US Open nel 1968: questo nuovo sistema decretò la fine del tennis dilettantistico e l’inizio di quello professionistico. La prima finale US Open passò alla storia anche perché fu vinta dall’afroamericano Arthur Ashe e questo suo trionfo fu significativo proprio perché quelli erano anni di grandi lotte per i diritti civili; sempre in questo contesto, divenne celebre Billie Jean King, non solo perché divenne una delle più grandi tenniste vincendo ben 39 gare del Grande Slam, ma anche perché fu una paladina dei diritti civili e si batté contro il sessismo, sia nello sport che nella società. Fu lei a fondare la Women’s Tennis Association e per questi suoi grandi meriti, il centro sportivo Flushing Meadows di New York che ospita gli US Open di tennis nel 2006 è stato dedicato a lei.

US Open: dove si gioca, le caratteristiche e le curiosità

Dal 1978 il torneo di tennis US Open si disputa sui campi del centro sportivo dell’USTA National Tennis Center di Flushing Meadows, nel distretto del Queens di New York. È curioso il fatto che questo è l’unico torneo del Grande Slam che, nel corso della sua storia, è stato disputato su ben tre superfici diverse: fino al 1974, infatti, si giocò sull’erba, poi per 3 anni si gioco sulla terra ma fu solo un periodo di transizione per poi passare all’attuale cemento. In realtà, quella dei campi degli US Open è una superficie in DecoTurf, un materiale particolare composto da una lega diversa da quella usata, ad esempio, sui campi degli Australian Open: rispetto a questi ultimi, sui campi americani l’attrito è minore e anche il rimbalzo della palla è più basso. L’unico campione che è riuscito a aggiudicarsi il premio US Open su tutti e tre i tipi di superficie è stato Jimmy Connors, il quale ha vinto sull’erba nel 1974, sulla terra nel 1976 e inseguito tre volte sul cemento.

Gli US Open di tennis, inoltre, hanno segnato la storia di questo sport per svariati altri motivi: innanzitutto, proprio grazie alle battaglie della già citata Billie Jean King, questo fu il primo torneo a introdurre la parità dei premi in termini economici sia per gli uomini che per le donne; poi è l’unica competizione al mondo a prevedere il tie-break al set decisivo, sin dalla finale US Open del 1981.

Nel 1975, inoltre, agli US Open il tennis per la prima volta si giocò in notturna, evento che rese questo sport ancora più popolare; nel 2006, invece, fu proprio sui campi di New York che fu utilizzato per la prima volta il cosiddetto “hawk-eye”, la strumento tecnologico che consente di risolvere le controversie tra i giocatori e i giudici di gara. Un’ultima curiosità è legata all’Arthur Ashe Stadium, il campo centrale che di solito ospita la finale degli US Open: è proprio questa, infatti, l’arena dedicata al tennis più grande del mondo con i suoi 23.711 posti, ma è anche forse quella più avanzata nella struttura, considerando che dal 2016 è dotata anche di un tetto per poter disputare i match anche in caso di pioggia.

US Open: albo d’oro

Citare tutti i grandi campioni che hanno trionfato agli US Open in finale sarebbe impossibile. Ci limiteremo a menzionare quelli più vittoriosi di sempre: nel singolare maschile, al primo posto troviamo tre leggende americane del tennis a quota 7 titoli vinti, ovvero Richard Sears, William Larned e Bill Tilden; al secondo posto con 5 vittorie troviamo, invece, gli americani Jimmy Connors e Pete Sampras e poi lo svizzero Roger Federer, seguiti da altri due atleti statunitensi, Robert Wrenn e John McEnroe a quota 4 titoli. I grandi del momento presente, ovvero Rafael Nadal e Novak Djokovic, sono rispettivamente a quota 4 e 3 vittorie. Le ultime due edizioni del torneo, invece, sono state vinte da due giovani promesse del tennis, Dominic Thiem nel 2020 e Daniil Medvedev nel 2021.

Per quanto riguarda il singolare degli US Open per le donne, a portarsi a casa la finale per ben 8 volte è stata la norvegese Molla Bjurstedt Mallory, seguita a quota 7 dall’americana Helen Wills Moody; subito dopo troviamo Chris Evert e la grande Serena Williams a quota 6 titoli, poi Margaret Smith Court e Steffi Graf a quota 5 e tante altre grandi tenniste, tra le quali anche Billie Jean King, a quota 4 trofei. Nel 2018 a vincere è stata la giapponese Naomi Osaka che è riuscita a battere Serena Williams, diventando tra l’altro la prima nipponica della storia ad aggiudicarsi un titolo del Grande Slam. La giovane tennista si è poi aggiudicata anche l’edizione del 2020, mentre nel 2021 ha vinto la britannica Emma Raducanu.

Tra i match memorabili del torneo americano, è doveroso ricordare la grandiosa finale US Open del 2015 perché fu un match tutto italiano, durante il quale Flavia Pennetta riuscì a battere la collega Roberta Vinci. Le due tenniste sono state le prime italiane della storia ad arrivare all’ultimo match del torneo di tennis US Open nel singolare femminile. Nel doppio, invece, era già accaduto: nel 2012 Sara Errani e Roberta Vinci si sono aggiudicate il titolo, mentre nel 2005 Flavia Pennetta arrivò in finale ma perse in coppia con la russa Elena Dement’eva.