Il portoghese Joao Almeida continua a mantenere la maglia rosa in un Giro d’Italia che si appresta ad aprire il sipario sulla 13ª tappa, i 192 chilometri da Cervia a Monselice. Il corridore della Deceuninck-Quick Step si è insediato in vetta alla classifica generale al termine della terza frazione, incrementando poco alla volta il proprio vantaggio nei 9 appuntamenti successivi e, a dispetto dei suoi 22 anni, amministrando con grande maturità le fasi salienti di questa prima parte della corsa rosa.

Continua a restare in attesa Vincenzo Nibali (staccato di 1’01” dalla prima posizione), che dopo il ritiro dei due grandi favoriti, i britannici Thomas e Yates, continua ad essere accreditato come uno dei papabili per il successo finale.

Oltre che per il leader della classifica generale Almeida, bilancio esaltante sino a questo punto per il francese Arnaud Démare: il velocista della Groupama-Fdj guida la classifica punti e sta stravincendo la sfida con Peter Sagan per la conquista della maglia ciclamino. Sono 4 i successi di tappa per il transalpino, che sembra il solo e unico padrone degli arrivi in volata.

La vera criticità del Giro giunge dal fronte ritiri: oltre ai fortait, come detto, di Geraint Thomas (che ha abbandonato il Giro dopo la caduta della 3ª tappa), e Simon Yates (fermatosi dopo la 7ª tappa, a seguito della riscontrata positività al Covid), hanno del clamoroso le defezioni di due intere squadre, la Jumbo-Visma e la Mitchelton-Scott. Entrambi i team hanno preferito ritirarsi dopo che i tamponi effettuati su alcuni corridori e membri dei propri staff hanno dato esito positivo.

Un bilancio che potrebbe addirittura aggravarsi, a seguito della proposta shock del team statunitense EF Pro Cycling che ha inoltrato all’UCI la richiesta formale – respinta – di stop immediato della corsa, a causa della compromissione della “bolla sanitaria”, lasciando intendere che quella del ritiro è una possibilità concreta al vaglio della dirigenza della squadra.

Narvàez si aggiudica la 12ª tappa

Nonostante le condizioni climatiche proibitive, con freddo e pioggia che hanno caratterizzato l’andamento dell’intera frazione, i 204 km con partenza e arrivo a Cesenatico (il percorso ricalcava quello della Gran Fondo Nove Colli) non hanno alterato gli equilibri nei piani alti della classifica generale.

Cinque i gran premi della montagna e, sin dai primi chilometri, si vedono attacchi alla testa della corsa: vanno in fuga in 14, il gruppo lascia fare e i battistrada acquisiscono quasi un quarto d’ora di vantaggio sugli inseguitori. La squadra di Pozzovivo decide quindi di tirare sulla salita della Ciola, il gruppo di testa perde terreno e uomini.

I più resistenti sono Padun e Narvàez, ma a 20 km dal traguardo l’ucraino fora e l’ecuadoriano della Ineos ne approfitta, guadagnando un vantaggio che Padun non riesce a colmare. Narvàez va quindi a vincere la tappa, concludendo con successo una lunghissima fuga che sa, per modalità e gittata, di involontario omaggio a Marco Pantani, in una frazione il cui percorso si sviluppava nelle terre del Pirata.

In pieno controllo Joao Almeida, che giunge al traguardo “scortato” da ben tre compagni della Deceuninck-Quick Step: Honoré, Knox e Masnada. Ne esce maggiormente in affanno Vincenzo Nibali, che non perde terreno ma che, al contrario della maglia rosa, arriva alla conclusione in piena solitudine.

Le tappe del week-end

Oggi al via la 13ª tappa, 192 km da Cervia a Monselice: tappa di trasferimento prima della cronometro, il gruppo lascerà l’Emilia Romagna per arrivare in Veneto. La frazione è principalmente pianeggiante, due i Gran Premi della Montagna (entrambi di quarta categoria) che potrebbero rallentare gli sprinters puri e impedire l’arrivo in volata. Nell’ipotesi di arrivo al traguardo in gruppo, occhi puntati sul solito Arnaud Démare, che in questo Giro sembra essere il padrone assoluto degli arrivi muscolari. Attenzione anche a Peter Sagan, le cui caratteristiche sembrano tagliate su misura per questo tipo di arrivo.

Sabato 17 ottobre va in scena la cronometro: i 34,1 km da Congliano a Valdobbiadene potrebbero riservare gloria a Filippo Ganna, neo campione del mondo nella crono su strada, già vincitore di due tappe in questo Giro (il corridore italiano ha indossato la maglia rosa per due giornate, nelle prime due sortite della corsa).

Chiude il programma, prima del riposo, la 15ª tappa, domenica 18 ottobre: partenza dalla Base Aerea Rivolto delle Frecce Tricolori e arrivo a Piancavallo 185 km dopo. Ricominciano le pendenze, con i GPM del Sella Chianzutan, Forcella di MonteRest e Paola Barzana, fino all’arrivo in salita per scalatori puri (pendenza con punte del 14%).

Giro d’Italia, la classifica generale

1- J. Almeida, Deceuninck-Quick Step, 49:21:46
2- W. Kelderman, Sunweb, +34”
3- P. Bilbao, Bahrain-McLaren, +43”
4- D. Pozzovivo, Ntt, +57”
5- V. Nibali, Trek-Segafredo, +1’01”
6- P. Konrad, Bora-Hansgrohe, +1’15”
7- J. Hindley, Sunweb, +1’19”
8- R. Majka, Bora-Hansgrohe, +1’21”
9- F. Masnada, Deceuninck-Quick Step, 1’36”
10- J. Fuglsang, Astana, +2’20”