É andata in scena ieri la seconda delle 21 tappe del Tour de France 2020 (edizione da 3484 km totali, una sola crono, in salita, e atto conclusivo il 20 settembre a Parigi): dopo la vittoria in volata del norvegese Alexander Kristoff nella prima sortita, la maglia gialla va sulle spalle del francese Julian Alaphilippe, che stacca il gruppo a 13 km dall’arrivo e vince lo sprint finale con Marc Hirschi e Adam Yates.

Torna al trionfo il transalpino, che nella scorsa edizione aveva tenuto la maglia gialla per 14 giorni (giungendo primo al traguardo in due tappe del Tour e concludendo 5° all’arrivo sugli Champs-Élysées): “Non avevo ancora vinto in questa stagione, sono felice. Una vittoria dedicata a mio padre che è scomparso” ha detto commosso all’arrivo. Oggi in programma il terzo atto della Grande Boucle, Nizza-Sisteron: 198 chilometri con un dislivello di 3100 metri e un arrivo per velocisti.

Tour de France, 2ª tappa: Nizza-Nizza (186 km)

Dopo le difficoltà del giorno precedente – caratterizzato da cadute a ripetizione e dalla presa di posizione dei corridori, che per precauzione avevano rallentato la loro marcia in una lunga porzione di tappa – l’organizzazione aveva risposto rassicurando gli atleti riguardo la minuziosa pulizia dei tratti critici dei 186 chilometri del tracciato di gara di questa frazione, che come la prima ha visto partenza e arrivo a Nizza.

Iniziano le salite, quelle vere, con le due ascensioni di prima categoria del Col de la Colmiane (16,3 chilometri ad una pendenza del 6,3%) e del Col de Turini (14,9 km al 7,4%). Come previsto, le importanti pendenze fanno selezione: quando il gruppo giunge al secondo e ultimo passaggio sul Col d’Eze è composto da 113 corridori e l’ormai ex maglia gialla, Alexander Kristoff, ha già accumulato un ritardo pesantissimo (al traguardo saranno oltre 28 i minuti dal primo). Alaphilippe stacca il gruppo a 13 km dal traguardo, lo seguono Hirschi e Yates. La vittoria finale è una questione a 3, col francese abile a imprimere lo scatto decisivo a 300 metri dall’arrivo.

Il transalpino si abbandona alle lacrime all’arrivo, nel dedicare la vittoria al padre, scomparso durante il lockdown: “Sono davvero felice. Questa vittoria è un’emozione differente rispetto a tutte quelle che ho vissuto fino ad oggi. Lo scorso anno sono rimasto in giallo fino all’ultima settimana, quest’anno siamo in una circostanza diversa. Sono felice di aver fatto così bene. Mi ero promesso di vincere per mio padre, volevo fargli questo bel regalo, e l’ho fatto insieme alla maglia gialla”.

Ordine di arrivo della 2ª tappa
1° Julian Alaphilippe (Quick Step)
2° Marc Hirschi (Sunweb)
3° Adam Yates (Mitchelton-Scott)

Tour de France, 1ª tappa: Nizza-Nizza (156 km)

Doveva essere una tappa per velocisti, la prima, 156 km con partenza e arrivo a Nizza, e così è stato. In un tracciato nel quale i dislivelli non avrebbero dovuto fare selezione, non sono comunque mancate le insidie, con il maltempo che, abbattutosi sulla corsa un’ora dopo la partenza, ha resto un inferno il tortuoso percorso dell’entroterra di Nizza. Curve a ripetizione, battistrada bagnati e iniziano le cadute: vanno giù due dei gregari di punta di Bernal, Amador e Sivakov, cadono Alaphilippe, l’italiano Pozzovivo (Ntt), Bennett. Philippe Gilbert rimedia una frattura alla rotula del ginocchio sinistro, Rafael Valls alla clavicola. Entrambi i corridori si ritireranno dal Tour. Miguel Angel Lopez, leader dell’Astana, perde il controllo della bici in curva e finisce contro un cartello stradale. E’ in questo quadro che, a circa 50 km dal traguardo, Tony Martin, gregario di Roglic alla Jumbo-Visma, si porta in testa al gruppo, alzando le mani in un plateale invito a rallentare, di fatto “neutralizzando” una porzione di tappa, nella quale il gruppo ha sensibilmente diminuito l’andatura permettendo agli attardati di ricompattarsi.

All’arrivo, in volata come da pronostico, preceduto da una caduta di gruppo che coinvolge anche Pinot, ha la meglio Alexander Kristoff della UAE Emirates: il norvegese (argento mondiale nel 2017 a Bergen, al quarto successo in carriera al Tour de France), ha preceduto il campione del mondo Pedersen. Occasione persa per Giacomo Nizzolo, alla vigilia considerato tra i papabili per il successo di tappa, che giunge allo sprint finale senza compagni e chiude 7°, preceduto dall’altro italiano atteso tra i primi, Elia Viviani, che termina 6°.

Ordine di arrivo della 1ª tappa
1) Alexander Kristoff (UAE Team Emirates)
2) Mats Pedersen (Trek-Segafredo)
3) Cees Bol (Sunweb)

Tour de France, la classifica generale

1° Julian Alaphilippe (Quick Step) 08h 41′ 35″: 15″
2° Adam Yates (Mitchelton-Scott) +4”
3° Marc Hirschi (Sunweb) +7”
4° Sergio Higuita (EF Pro Cycling) +17”
5° Tadej Pogacar (UAE Emirates) +17”
6° Esteban Chaves (Mitchelton-Scott) +17”
7° Davide Formolo (UAE Emirates) +17”
8° Egan Bernal (Ineos Grenadiers) +17”
9° Richard Carapaz (Ineos Grenadiers) +17”
10° Tom Dumoulin (Jumbo Visma) +17”

Gli altri italiani tra i primi 100
16° Alberto Bettiol (EF Pro Cycling) +17”
34° Damiano Caruso (Bahrain-McLaren) +17”
39° Domenico Pozzovivo (Ntt) +1’31”
43° Fabio Aru (UAE Emirates) +2’24”
66° Diego Rosa (Arkea-Samsic) +10’10”
88° Daniel Oss (Bora-Hansgrohe) +18’00”

Tour de France, le prossime tappe

Nella 3ª tappa il Tour lascia Nizza, teatro delle prime due frazioni: partenza in programma per le 12.20 (diretta televisiva su Eurosport 1 e su Rai 2 a partire dalle 14) con arrivo previsto a Sisteron intorno alle 17.15. In mezzo i 198 chilometri di un tracciato piuttosto frastagliato, con dislivelli abbordabili (4 i gran premi della montagna, 3 di 3ª categoria e 1 di 4ª categoria). Prima pendenza al chilometro 55, con gli 8,4 km al 5,1% del Col du Pilon. Seguono al km 63,5 il Col de la Faye (5,3 km al 4,8%), il Col des Lèques al km 117,5 (6,9 km al 5,4%) e il Col de l’Orme al km 152,5 (2,7 km al 5%). Poi i 46 chilometri finali, verso un arrivo per velocisti.

Domani la 4ª frazione, 160 chilometri da Sisteron a Orcières-Merlette, che vedrà infiammarsi la lotta per la classifica punti nella prima parte, quella precedente l’inizio dei dislivelli del tratto finale. Quello di Orcières-Merlette è infatti il primo arrivo in salita di questo Tour de France: dopo i 4 gran premi della montagna nei primi 140 km (3 di 3ª categoria e 1 di 4ª) , inizia l’ascensione verso il traguardo, 7,1 km con una pendenza media del 6,7% (1ª categoria).