La diffusione del Coronavirus su scala mondiale non ferma la macchina organizzativa dei Giochi Olimpici di Tokyo 2020, in programma a partire dal 24 luglio. Si va avanti, questo è quanto emerso dalla riunione organizzata dal CIO tenutasi questo pomeriggio, in videoconferenza, alla presenza dei rappresentanti delle Federazioni Olimpiche e del primo ministro giapponese Shinzo Abe, che continua a dimostrarsi sicuro riguardo il regolare inizio e svolgimento dei Giochi. Nonostante tutto, si potrebbe aggiungere, dal momento che il Covid-19 è giunto fino al comitato olimpico giapponese: è notizia di oggi quella della positività del vicepresidente del comitato (presidente della federcalcio nipponica) Kozo Tashima.

Già negli scorsi giorni il presidente del CIO, Thomas Bach, aveva invitato alla calma, confidando che i 4 mesi che ci separano dall’avvio della XXXII Olimpiade fossero un lasso di tempo sufficiente per fare fronte all’emergenza in corso, che di fatto non ha precedenti nella storia dello sport a cinque cerchi: “Il CIO resta pienamente impegnato nei Giochi olimpici di Tokyo 2020 – si legge nel comunicato diramato quest’oggi – e, con più di quattro mesi prima dei Giochi, non è necessario prendere decisioni drastiche in questa fase; qualsiasi speculazione in questo momento sarebbe controproducente. Il Comitato Olimpico confida che le numerose misure adottate da molte autorità di tutto il mondo contribuiranno a contenere la situazione del virus Covid-19″

Nei prossimi giorni il comitato olimpico proseguirà le consultazioni con gli organismi nazionali e internazionali: si partirà domani con il confronto con i Comitati Olimpici Nazionali, a seguire verranno interpellati i rappresentanti degli atleti, il Comitato Paralimpico Internazionale e le federazioni internazionali. “Uno scambio di informazioni”, come lo definisce Bach, atto al coordinamento delle operazioni in una fase delicatissima. Proseguono i lavori quindi, e prosegue la programmazione: giovedì si svolgerà allo stadio di Atene la cerimonia della consegna della fiamma olimpica, che avverrà però a porte chiuse (dopo che già nella settimana scorsa era stato annullata la classica staffetta della torcia).

Anche nell’ipotesi di un rientro dell’emergenza in tempi ragionevoli, resta da risolvere anche quella che ad ora pare una delle principali criticità, ovvero il regolare iter di qualificazione ai Giochi: in questo senso il CIO si è espresso incoraggiando gli atleti “a prepararsi nel miglior modo possibile. Continueremo a supportare gli atleti consultandoli e fornendo loro le informazioni e gli sviluppi più recenti”.

Resta il fatto che ad oggi solo il 57% degli atleti si è qualificato per i giochi olimpici, il restante 43% dovrà guadagnarsi l’accesso in un contesto in cui, in molte nazioni, le manifestazioni sportive sono limitate o del tutto sospese. Il comitato olimpico si è dichiarato aperto alla possibilità di apportare i correttivi necessari per portare a termine le qualificazioni, tracciando le linee guida di questa nuova fase:

1. Tutti i posti di quota che sono già stati assegnati fino ad ora rimangono assegnati ai Comitati Olimpici Nazionali e agli atleti che li hanno ottenuti.
2. Resta la possibilità di utilizzare eventi di qualificazione esistenti e programmati, ovunque questi abbiano ancora un accesso equo per tutti gli atleti e le squadre.
3. Tutti gli adattamenti necessari ai sistemi di qualificazione e tutte le assegnazioni dei posti rimanenti dovranno:
a) essere valutati in base ai risultati sul campo (ad es. classifica internazionale o risultati storici);
b) riflettere ove possibile i principi esistenti dei rispettivi sistemi di qualificazione (ad es. uso di classifiche o risultati di eventi specifici continentali / regionali).

Eventuali revisioni necessarie ai sistemi di qualificazione di Tokyo 2020 da parte dello sport saranno pubblicate all’inizio di aprile 2020.