La quindicesima frazione era attesa come una delle tappe più insidiose di questo Tour de France e la gara ha confermato le promesse di spettacolo annunciate alla vigilia: la durissima salita finale segna il crollo di Bernal, vincitore della Grande Boucle nel 2019, che cede nell’ultima ascensione, quella al Grand Colombier, crollando a 8’25” da Primoz Roglic che si piazza al secondo posto e mantiene la maglia gialla. La vittoria di tappa va a Tadej Pogacar che consolida il secondo posto nella classifica generale (a 40” da Roglic), confermando come la lotta per il gradino più alto a Parigi sarà probabilmente una “questione tra sloveni”, tra lui e Roglic appunto.

Giunge all’atto conclusivo, intanto, la 55ª edizione della Tirreno-Adriatico, che ad una tappa dalla fine vede al comando Simon Yates: il britannico conserva la maglia azzurra con 16” di vantaggio su Rafal Majka e 39” su Geraint Thomas. Dopo la vittoria di van der Poel nella settima frazione, è in programma per oggi l’ottava e ultima tappa, la cronometro di 10km a San Benedetto del Tronto.

Tour de France, sfida Roglic-Pogacar

Con i suoi 3 gran premi della montagna, e arrivo nella vetta Horse Catégorie del Grand Colombier, questo tappone alpino di 174,5 km (partenza da Lione) doveva essere uno dei passaggi segnanti di questo Tour de France e così è stato: subito spettacolo, sin dai primi chilometri, con la fuga di Ledanois, Herrada, Marcato, Bonifazio, Gogl, Rolland, Geschke e Trentin. I fuggitivi accumulano un vantaggio 4’30”, ma le prime due salite fanno selezione, scremando la testa della corsa.

I veri scossoni iniziano con l’ultima massacrante salita, 17 km ad una media del 7,1% (con picchi del 10%): la Jumbo-Visma, squadra di Roglic, tiene un ritmo forsennato che riprende i fuggitivi e abbatte i colombiani. Crolla Quintana, che perde 3’50”, ma soprattutto Bernal, detentore del titolo, attardato di un’enormità al traguardo (7’20”), che scivola a oltre 8′ di ritardo in classifica generale.

Chi non molla il passo incessante imposto dalla Jumbo-Visma è quello che, a soli 22 anni, può essere considerato l’altro vero pretendente alla maglia gialla, ovvero Pogacar: “orfano” di Fabio Aru – il migliore dei suoi compagni in salita, sulla carta – clamorosamente ritiratosi nel corso della nona tappa, lo sloveno opta per il fai da te e resta incollato alla testa della gara. E’ lui a spuntarla, proprio davanti a Roglic, mettendo il proprio sigillo sulla seconda vittoria di tappa in questo Tour (nella nona frazione il precedente successo).

La sfida tra i due sloveni si accende nelle dichiarazioni del post gara: “Non sai mai cosa può succedere, oggi è saltato Bernal, domani potrebbe saltare Roglic anche se al momento sembra inarrestabile” le parole di Pogacar. Trapela comprensibile amarezza per la vittoria sfumata allo sprint dall’analisi di Roglic: “Oggi volevo vincere. In ogni caso è stata una buona giornata per noi, il ciclismo non è uno sport individuale e io ho una squadra molto forte. Avrei preferito non perdere l’abbuono di 4″ da Pogacar, ma sono felice della mia prestazione”.

Dopo la pausa di oggi il Tour ricomincerà domani con la sedicesima tappa, 164 km da La Tour-du-Pin a Villard-de-Lans-Côte 2000. Continuano le montagne (una prima categoria, con l’ascesa del Monte de-Saint-Nizier-du-Moucherotte) e nuovamente un arrivo in salita.

Tour de France, la classifica generale

1 Primož Roglic (Jumbo-Visma) 65h 37′ 07”
2 Tadej Pogacar (Uae Team Emirates) +40”
3 Rigoberto (Uran Pro Cycling +1′ 34”
4 Miguel Angel Lopez (Astana) +1′ 45”
5 Adam Yates (Mitchelton-Scott) +2′ 03”
6 Richie Porte (Trek-Segafredo) +2′ 13”
7 Mikel Landa (Bahrain-Mclaren) +2′ 16”
8 Enric Mas (Movistar) +3′ 15”
9 Nairo Quintana (Arkea-Samsic) +5′ 08”
10 Tom Dumoulin (Jumbo-Visma) +5′ 12”

Tirreno-Adriatico, decisiva l’ultima crono

L’altra corsa a tappe che si sta disputando in questi giorni, la Tirreno-Adriatico, vedrà disputarsi oggi l’ultima frazione, dopo il successo sui “Muri” marchigiani dell’olandese van der Poel della Alpecin, primo al traguardo dopo i 181 km da Pieve Torina a Loreto. E’ mancata per un soffio la gioia della prima vittoria da professionista per l’italiano Matteo Fabbro, giunto terzo, beffato a 400 metri dal traguardo dopo una splendida azione iniziata a 25 km dall’arrivo. La 55ª edizione della “corsa dei due mari” si deciderà nella prova cronometro di San Benedetto del Tronto: la crono è un tallone d’Achille per il leader, Simon Yates, che cercherà di preservare il suo attuale vantaggio di 16”.

Tirreno-Adriatico, la classifica generale

1 Simon Yates 31h 56’ 02”
2 Rafal Majka +16”
3 Geraint Thomas +39”
4 Aleksandr Vlasov +49”
5 Fausto Masnada +57”
6 Wilco Kelderman +59”
7 Michael Woods +1’ 22”
8 James Knox +1’ 26”
9 Gianluca Brambilla +2’ 33”
10 Jack Haig +2’ 47”