A 9 anni dall’ultimo trionfo al Giro d’Italia, nella giornata di ieri Mark Cavendish del Quick-Step Alpha Vinyl Team ha vinto la terza tappa dell’edizione 2022, l’ultima in terra ungherese. Il britannico ha chiuso davanti a tutti la Kaposvar-Balatonfured di 201 km dimostrando la lucidità dei tempi migliori e battendo allo sprint finale il francese Arnaud Démare e il colombiano Fernando Gaviria. Per Cavendish si tratta del 160° successo in carriera, il 13° nella corsa tricolore: il suo ultimo precedente risale al 26 maggio 2013, 5 tappe vinte in quella edizione cui si aggiungono le 3 del 2012, 2 nel 2011, 3 nel 2009 e 2 nel 2008.

La maglia rosa resta comunque a Mathieu Van der Poel, che si è preso sostanzialmente una tappa “sabbatica” essendo dedicata ai velocisti. Mattia Bais, Filippo Tagliani e Samuele Rivi sono letteralmente scappati sin dall’inizio della tappa, per poi essere ripresi a 30 km dall’arrivo. La terza tappa ha segnato anche il primo ritiro, quello di Jan Tratnik, che non si è presentato ai nastri di partenza dopo la caduta nello stage d’apertura.

Prima della terza tappa domenicale, sabato c’era stata la vittoria della crono di Budapest da parte dell’altro britannico, Simon Yates, che aveva chiuso con il crono di 11’50″41 davanti a Van der Poel, che però si era preso la leadership del giro grazie al successo nella première di Visegrad. Quarto l’italiano Matteo Sobrero, campione in carica della cronometro che è attualmente 4° nella classifica generale. È al momento 12°, invece, lo “Squalo” Vincenzo Nibali, che domani è tra gli attesi protagonisti sull’Etna, nella sua Sicilia.

Giro d’Italia 2022: la classifica generale dopo 3 tappe

1 Van der Poel 9:43:50

2 Yates a 11”

3 Dumoulin a 16″

4 Sobrero a 24″

5 Kelderman a 24″

6 Tulett a 24″

7 Foss a 28″

8 Mollema a 28″

9 Bilbao a 29″

10 Schmid a 29″

11 Almeida a 29″

12 Nibali a 30″

13 Porte a 33″

14 Bardet a 35″

15 Carapaz a 35″

Giro d’Italia 2022: oggi riposo, il programma dei prossimi giorni

Oggi il Giro d’Italia osserverà un giorno di riposo, dopodiché domani, martedì 10 maggio, la corsa riprenderà sul suolo italiano. Appuntamento in Sicilia per il primo “tappone” da 166 km che parte da Avola, per passare da Noto, le zone di Pantalica e Vizzini, avvicinandosi all’Etna. La salita finale si conclude al Rifugio Sapienza e affronta un percorso simile a quello del 2018: da Ragalna al versante storico di Nicolosi (come nel 2011), fino agli ultimi 14 chilometri.

Mercoledì 11 maggio, invece, si correrà la Catania-Messina di 174 km totali. A metà tappa ci sarà la salita pedalabile di Portella Mandrazzi (circa 20 km al 4%). Partenza dal Duomo di Catania, per attraversare via Etnea con il vulcano sullo sfondo fino alle porte di Taormina, con strade ampie ma al contempo con tante curve. Dopo la Portella Mandrazzi, la tappa prevede una lunga discesa che porta la carovana alla costa nord dell’isola con gli ultimi 70 km su percorso costiero e rettilineo finale di 800 metri con larghezza di 7,5 metri.

Giovedì 12 maggio, invece, andrà in scena la sesta tappa, quella che porterà da Palmi a Scalea /Riviera dei Cedri, in Calabria, per un totale di 192 km. Il percorso si divide tra le province di Reggio Calabria e Cosenza con circa 900 metri di dislivello e nemmeno una curva negli ultimi 5 Km.

Venerdì 13 maggio, poi, appuntamento con la settima tappa, la Diamante-Potenza di 196 km. Si tratta di un percorso molto complicato, il primo con un dislivello importante. Dopo Maratea, la tappa prevede una serie ininterrotta di asperità: dal passo della Colla si va verso Laura per affrontare Monte Sirino. L’ultima salita sarà quella di Sellata, prima dell’arrivo a Potenza, con tante curve e pianura praticamente inesistente.

Sabato 14 maggio, la tappa 8 vedrà protagonista la città di Napoli, capitale della Cultura, e sarà lunga in tutto 153 km. Sarà una tappa cittadina molto complessa e che si concluderà nella cornice suggestiva del lungomare, con un arrivo di 900 metri su via Caracciolo.

Domenica 15 maggio, l’ultimo sforzo prima del lunedì di riposo, la Isernia-Blockhaus di 191 km. Si tratta di una delle tappe più impegnative di questa prima fase del giro con ben 5.000 metri di dislivello e un percorso appenninico che sarà atleticamente probante per la forma dei ciclisti.