Giovani, bravi e spensierati. Dei veri e propri diamanti grezzi, pepite d’oro per i club d’appartenenza pronti a rivenderli generando plusvalenze importantissime o a blindarli dalle tentazioni dei top club europei. Molti di loro sono già protagonisti in Serie A, altri invece sono in rampa di lancio pronti a spiccare il volo verso una carriera importante, magari nella big di turno. Perché, anche e soprattutto (anche se i primi segnali di questa tendenza erano emersi già da qualche stagione) a causa della crisi mondiale dettata dal Covid che ha impattato negativamente sui bilanci di tutti i club calcistici, il calciomercato ha fatto registrare un’inversione di tendenza abbastanza netta a favore dei giovani, in alcuni casi giovanissimi. Meno soldi ma più spazio all’ingegno e alle intuizioni e, soprattutto, ai baby talenti da crescere in casa o da andare ad acquistare anche a prezzi sì importanti, ma pur sempre molto di meno rispetto a quanto potrebbero costare a consacrazione già avvenuta. Una filosofia che, visto anche il momento storico, è destinata ad alimentarsi sempre più anche nelle prossime sessioni di calciomercato con le big pronte a fare investimenti, anche molto importanti, per giocatori sul lungo periodo e non magari per il fuoriclasse già pronto e più utile per l’immediato, e le “medio-piccole” al lavoro per trovare giovani da lanciare in Prima squadra.

Baby big, anche le grandi adottano la linea verde

Se una volta erano le piccole a puntare con decisione sui giovani, adesso anche le big del nostro campionato hanno deciso di dare una svolta green alle proprie rose. E se l’acquisto del 2000 Dejan Kulusevski, operazione da 44 milioni di euro complessivi chiusa lo scorso gennaio, da parte della Juventus non sorprende più di tanto per via delle potenzialità che lo svedese ha fatto intravedere con la maglia del Parma, lo stesso non si può dire nel vedere i bianconeri puntare – anche a causa delle assenze sì, ma i giocatori in questione godono della piena fiducia di Pirlo – con decisione su Frabotta (classe 1999) e Portanova (2000), senza dimenticare l’investimento dell’estate 2019 sul ‘99 De Ligt. Svolta giovane che il fondo Elliott ha imposto dal suo arrivo ai vertici del Milan: se Gigio Donnarumma (classe 1999), per talento e unicità anche nel ruolo, è da considerare un caso a parte (è titolare ormai da anni), fa un certo effetto sapere che quella rossonera è la squadra più giovane nei top 5 campionati europei con 24,5 anni di media. Una linea ormai tracciata da tempo che, mercato dopo mercato, si alimenta con colpi come quello di Sandro Tonali (classe 2000), strappato alla concorrenza dell’Inter e di tante big europee, United su tutti.

Un caso isolato? Decisamente no. Il colpo da novanta del mercato della Roma è stato Marash Kumbulla, difensore che il Verona ha cresciuto in casa e lanciato titolare lo scorso anno in Serie A, con risultati sotto gli occhi di tutti; senza dimenticare Zaniolo, oggi ai box per infortunio. Il Napoli invece ha deciso di investire su Victor Osimhen, classe 1998 dal potenziale enorme, una cifra di circa 70 milioni di euro lordi, mentre l’Inter ha piazzato il suo colpo con il 1998 Hakimi, con Conte che inoltre ha tra i suoi punti fermi Alessandro Bastoni, difensore classe 1999. Capitolo a parte lo merita l’Atalanta, da sempre maestra nel formare talenti e poi rivenderli a peso d’oro. L’ultimo esempio? Traoré che, dopo essere diventato il primo 2002 a segnare in Serie A, ha già pronto il biglietto direzione Manchester, dove ad attenderlo a gennaio 2021 ci sarà lo United che per averlo verserà nelle casse nerazzurre 40 milioni (25 di parte fissa e 15 di bonus) di euro.

Da Rovella e Damsgaard a Lovato: i giovani in rampa di lancio

Ma chi saranno i nuovi baby a infiammare il prossimo calciomercato? Dopo appena 5 giornate di campionato ci sono già alcuni nomi da cerchiare in rosso: giovanissimi talenti che stanno facendo intravedere potenzialità importantissime e che le big italiane (e non solo) stanno attenzionando in maniera sempre più interessata. Uno, proprio come successo con Kumbulla, gioca nel Verona e di ruolo fa il difensore centrale: si tratta del 2000 Matteo Lovato, sempre titolare in questo avvio di Serie A, sfida alla Juve – è stato tra i migliori in campo – compresa. Ancora più giovane è Nicolò Rovella, centrocampista centrale classe 2001 del Genoa che ha esordito in Serie A nel 2019, ma che Maran – anche a causa delle tante assenze causa Covid – ha schierato 2 volte titolare in questo avvio di stagione “scoprendo” un gioiellino dalla spiccata personalità e dal futuro assicurato. Unica controindicazione per Preziosi? Il contratto del ragazzino è in scadenza a giugno 2021. Non ha di questi problemi invece la Samp, che si gode Mikkel Damsgaard, esterno offensivo arrivato dal Nordsjaelland (acquisto perfezionato lo scorso gennaio) per 6.5 milioni di euro e blindato con un contratto fino al 2024. Operazione che profuma d’affare visto l’avvio di stagione del 20enne danese.