Turno numero sei del massimo campionato dominato dalle polemiche arbitrali. Perché questo è, con buona pace di Trentalange e Rocchi, fautori di un nuovo corso che non sembra portare risultati ottimali, anzi: il saldo pare essere decisamente col segno meno e l’inversione di tendenza non si vede neanche lontanamente. Il pastrocchio dello Stadium, ieri sera, non è che la punta dell’iceberg di una giornata sfortunata per i direttori di gara. Anzi, no: diciamo sfortunata per il sistema arbitrale italiano, quello che comprende VAR e varisti soprattutto. Non a caso ho citato Juventus-Salernitana. Il signor Matteo Marcenaro della sezione di Genova, minuto novantaquattro, convalida il gol bianconero di Milik senza se e senza ma. Richiamato al VAR lo annulla per posizione di fuorigioco, da lui giudicata influente dopo la revisione, di Bonucci. Si può discutere se il fuorigioco del centrale juventino sia attivo o meno, per me lo è, opinione personale ovvio. Il problema non sta lì. Il problema sta nel fatto che, secondo altre immagini diffuse poco dopo la fine della partita, la posizione di Bonucci non sarebbe stata irregolare perché Candreva, nel frattempo, era rimasto immobile sulla battuta del calcio d’angolo avversario, tenendo tutti in posizione corretta. Ma l’immagine proposta al signor Marcenaro non comprende Candreva sicché l’arbitro non può immaginare che il giocatore della Salernitana lasci via libera al mucchio selvaggio che affolla l’area di rigore campana. Forse l’arbitro pagherà l’eventuale errore: ma, di certo, il meno colpevole di questa incresciosa situazione è lui, sempre opinione personale, di certo non verità assoluta.

Parlando invece di calcio, quello giocato, la Juve sciorina l’ennesima brutta prestazione, giustificata in parte dalle numerose assenze a casa di Madama. Però è un dato di fatto: la squadra è lenta, involuta, con poche idee e pure confuse. Intanto le altre viaggiano e la vetta, adesso, è distante quattro punti. Pochi, certamente, ma se Allegri e i suoi non mostreranno una decisa inversione di rotta il rischio di essere distanziati ulteriormente resta più di un cattivo pensiero per i tifosi juventini. C’è da dire, però, che tutte le squadre impegnate nel turno infrasettimanale di Champions hanno faticato più del necessario contro avversarie alla loro portata. Così l’Inter deve ringraziare Handanovic, autore di tre interventi fondamentali per tenere a galla i compagni prima dell’invenzione, minuto ottantanove, di Barella per Brozovic, due che fin lì erano stati tra i peggiori in campo.

Lo stesso numero di minuti, ottantanove, sono serviti al Napoli per avere la meglio sullo Spezia, vittima sacrificale di un sabato tranquillo al San Paolo, pensiero diffuso troppo alla svelta. Invece ci è voluto Giacomo Raspadori da Bentivoglio, provincia di Bologna, per togliere le castagne dal fuoco al pubblico, a Spalletti e ai compagni, troppo spreconi nell’arco della partita. E il Milan, laddove non arrivano le manone di Maignan, può ringraziare il palo che lo salva a quattro minuti dal novantesimo dopo una serata parecchio faticosa in quel di Genova anche a causa dell’espulsione di Leao a inizio ripresa. Insomma, tre vittorie contraddistinte da un pizzico di fortuna nei momenti decisivi e, soprattutto, l’ennesima dimostrazione che, se non sei al cento per cento, qualunque avversario può crearti problemi in questa serie A così diversa dal solito grazie al mondiale invernale, indipendentemente dal nome che porti e dal blasone che hai. Per il resto, inatteso pareggio dell’Atalanta, ma la Cremonese gioca a calcio e lo fa bene, non soffermatevi sulla classifica che nello specifico vale poco, vince la Lazio contro un Verona in leggera difficoltà, vince il Bologna tra mille polemiche, ovviamente anche qui protagonista l’arbitro, pareggiano Lecce e Monza con, che te lo dico a fare, recriminazioni salentine sulla direzione di gara. Occhio di riguardo per l’Udinese, in forma smagliante e in fervente attesa dell’Inter domenica prossima, ora di pranzo. Aspettando di capire quale Roma vedremo stasera: i giallorossi di Mou di scena a Empoli per invertire la tendenza, due sconfitte nelle ultime due uscite.

Alla prossima.