Edinson Cavani, per tutti il Matador, è da sempre un super affare di mercato. A parametro zero, poi, si tratta di un’occasione talmente ghiotta che, se ti facessi trovare impreparato, saresti semplicemente imperdonabile. Ha compiuto 33 anni, che non sono 36 o 37, ma è fisicamente perfetto. Magari non quello esplosivo dell’estate 2013, quando lasciò Napoli per dire sì proprio alla proposta del Paris Saint-Germain, ma non siamo sicuramente distanti anni luce. Sta per completare la settima stagione a Parigi, un ciclo bellissimo, con piccole incomprensioni tattiche, soprattutto quando gli chiesero di spostarsi a sinistra. Lui che, ai tempi di Napoli, si era sentito un centravanti vero, prima punta assoluta, rivisitando il suo modo di giocare che a Palermo (il famoso trampolino che lo aveva condotto all’ombra del San Paolo) lo aveva visto in azione come punta panoramica, brava a partire proprio da sinistra per accentrarsi e trovare la porta. Pensava di mantenere quello status tattico a Parigi, ultimo terminale; la coesistenza con vari super compagni di reparto (Ibrahimovic in testa) lo costrinse a un ritorno al passato, ma non si discute sul fatto che – mettetelo dove volete – il Matador sia ancora oggi uno dei più bravi al mondo.

Lui a Parigi sta bene, molto bene, e non date retta a chi giura sul fatto che non veda l’ora di andarsene. Lui resterebbe anche, probabilmente con un altro allenatore che non sia Tuchel, perché il suo ambientamento è stato perfetto (altrimenti non sarebbe rimasto dal 2013 al 2020) e anche l’altissima qualità della vita in una delle città più belle al mondo l’ha aiutato non poco. Possibile (probabile) che vada via, ma in queste settimane ha gli scrupoli di non tradire. Soprattutto i tifosi, che rispetta profondamente, a maggior ragione se pensiamo che il Psg (ormai campione di Francia con grande anticipo per la sospensione prematura della Ligue 1) resta assolutamente in corsa per la Champions. Con il piccolo e non trascurabile particolare che i giochi si faranno a fine agosto, quindi tra un’eternità, proprio quando di solito il mercato finisce. Proprio per questo motivo Cavani starà molto attento ai rumors, agli spifferi e alle decisioni: mettiamo che firmi oggi o domani con l’Inter, la gestione della vicenda per tre mesi sarebbe abbastanza complicata. E siccome lui alla Champions ci tiene, magari sotto sotto confida di ritagliarsi uno spazio da protagonista, ecco che farà passi molto ponderati, non più lunghi della gamba. Valutando tutte le proposte, come sta facendo, eventualmente scegliendone una, ma in nome della trasparenza. Morale: se dovesse decidere di legarsi a qualcuno nel giro di poche settimane, non ci meraviglieremmo se fosse lui a uscire alla scoperto e ad annunciarlo al popolo, piuttosto che correre il rischio di essere anticipato da qualche giornalista sempre molto ben informato.

Cavani sa che l’Inter lo cerca con una certa insistenza. Lo aveva fatto già la scorsa estate, timida ma convinta, quando esisteva la necessità di puntellare il reparto offensivo indipendentemente dall’affare Lukaku che poi sarebbe andato in porto. Cavani era stato sondato direttamente dal suo amicone Godin, compagno di Nazionale da sempre a lui legato, e aveva dato una risposta inequivocabile: “Fino alla conclusione del contratto non mi muovo da Parigi”. Strada facendo sembrava sul punto di accordarsi con l’Atletico Madrid, a parametro zero e non con la possibilità di trasferirsi lo scorso gennaio, una situazione che può tornare attuale ma che non ha ancora la chiarezza che dovrebbe. Proprio perché è lo stesso Edinson che sta giocando a tamburello, prende tempo e valuta, si fa corteggiare senza cedere completamente, come quella bella donna che sa di essere ambita e che vuole capire quali pretendenti davvero le faranno il filo fino alla fine. L’Inter di sicuro, pronta a mettere sul piatto un biennale con opzione da otto milioni, almeno, più bonus, magari decidendo di proporre direttamente il triennale, proprio perché uno come Cavani altri tre anni alla grande li regge di sicuro. L’Inter, che pensava di andare su uno tra Giroud e Mertens, la stessa Inter che, alle prese con la volontà di Lautaro di trasferirsi a Barcellona, ha la necessità di agganciare subito un attaccante per poi concentrarsi su un altro specialista, dopo aver sciolto completamente le riserve sull’eventuale riscatto o meno di Alexis Sanchez.

Oggi Cavani è reduce da un incremento in banca di 12 milioni a stagione, mica noccioline. E di solito, quando sei a scadenza, chiedi di più e non di meno. Un passaggio da non trascurare, anzi, che però non smonta l’Inter più che mai protesa a sforare quelli che sono paletti fin qui insormontabili. Questi i paletti: per un ingaggio non si va oltre i 7,5 milioni a stagione, sono i tetti raggiunti sia da Lukaku che da Eriksen, un diktat sempre rispettato e che il club avrebbe voglia di ribadire anche nelle prossime, ambiziose, trattative. Il Matador non è uno che fa sconti, tuttavia ha seriamente preso in considerazione la prospettiva nerazzura. Quindi, eventualmente si potrà entrare nel vivo. Adesso sono soltanto messaggi diretti e indiretti, nulla di altro, partendo dal presupposto (molto indicativo) che l’Inter si è iscritta all’asta fin dalla scorsa estate e riterrebbe molto compatibile e competitiva una coppia formata da Lukaku e Cavani. Certo, bisognerebbe prendere probabilmente un altro attaccante. Certo, bisognerà ripartire da zero, nel senso che il feeling tattico tra Lukaku e Lautaro era stato raggiunto in modo straordinario dopo poche settimane, si cercavano e si trovavano come se fossero in coppia da una vita (invece era la loro prima esperienza nello stesso club). Ma il Cavani duttile che parte da sinistra, fa movimento, ci mette la tecnica e anche la tattica sarebbe un bel sistema per dimenticare Lautaro e la sua voglia di flirtare con Messi a Barcellona.

L’Inter sa di non essere l’unica sulle tracce di Edinson. Ma intanto offre un grande progetto, tanto ambizioso, che riconsente al Matador di tornare in Serie A (un campionato che ha sempre amato) dalla porta principale e gli garantisce un ruolo da protagonista in Champions. Quest’ultimo particolare non venga considerato una bazzecola: sulle tracce di Cavani c’è con forza anche il Newcastle che offre tanti soldi (forse gli stessi, se non di più, che guadagnava a Parigi) in virtù di una svolta societaria che permetterà di spendere e spandere come le più grandi d’Europa. Ma il Newcastle non è in Champions, sembra un dettaglio e invece non lo è. Anche se, siamo sinceri, un ingaggio faraonico – parliamo in generale – avrebbe il potere di spegnere qualsiasi tipo di musichetta, persino quella che ogni calciatore vorrebbe ascoltare la notte prima di scendere in campo per una partita dal prestigio illimitato. Insomma, abbiamo l’elenco dei candidati, non dimentichiamo che Cavani riceverà proposte anche dalla Mls e da varie parti del mondo, con l’Inter che sgomita. Tutti pazzi di Cavani, ma dovranno portare ancora un po’ di pazienza. Tutti pazzi di Cavani, semplicemente perché a 33 anni è sempre un affare, anzi, un grande affare con un bel pacco di gol garantiti sotto il cuscino.