L’Inter torna in campo dopo una sosta suicida in termini di nazionale, nociva per la salute dei giocatori, tornati dalle qualificazioni con contratture e affaticamenti muscolari, e rovinosa per il morale tra eliminazioni, espulsioni e morale a terra. Non a tutti è andata male ma Dzeko e Bastoni non sono stati impiegati per problemi fisici, Barella è stato costretto a giocare, sostituito in entrambe le occasioni, Sanchez e De Vrij si sono infortunati, Vidal è stato espulso e Lautaro ha subito un colpo che per fortuna non ha portato a gravi conseguenze.

In genere quando i giocatori impegnati con le rispettive nazionali forniscono prestazioni positive o realizzano un gol, gli si dà risalto, è giusto rimarcare che in questo caso le performances dei giocatori nerazzurri riflettono più un preoccupante stato di forma che, nel peggiore dei casi, si trasforma in infortunio. E’ vero che il numero di impegni e di viaggi forzati sottopongono i muscoli ad uno stress eccessivo, ma è altrettanto necessario fare una valutazione sul tipo di preparazione atletica e sulle scelte di formazione da fare con il Napoli e lo Shakhtar. Si tratta di due partite di importanza capitale, soprattutto la seconda con la squadra di De Zerbi, perché se in Campionato mancano ancora parecchie giornate, nel girone europeo l’Inter ha l’obbligo di vincere se non vuole tentare l’impresa disperata di fare 3 punti al Santiago Bernabeu. De Zerbi ha già manifestato l’intenzione di giocare una partita ad alto livello, come ha fatto per lunghi tratti proprio nell’ultima occasione col Real, e il tipo di gioco che producono le sue squadre storicamente mette in difficoltà l’Inter. Le due partite che attendono Simone Inzaghi sono in bilico per situazioni che si possono gestire ma che partono anche dal presupposto di scelte coraggiose.

Per intenderci Mancini ha messo in campo una Nazionale che per tre anni ha avuto una crescita straordinaria, culminata con la vittoria dell’Europeo, ma in occasione delle Qualificazioni ha voluto andare avanti con i suoi uomini, anche se spremuti, in palesi difficoltà fisiche. C’erano altri giocatori che non sono stati convocati, non necessariamente più forti ma attualmente più in forma. E’ lo stesso tipo di valutazione che potrebbe fare Inzaghi, il quale si troverà a mettere Ranocchia al centro della difesa ma avendo due partite così importanti a breve distanza, al netto delle condizioni di Bastoni e Barella, forse sarebbe opportuno provare a mettere dall’inizio una squadra che escluda i due titolari, impiegandoli eventualmente nella ripresa in caso di difficoltà e auspicando un miglioramento della forma in coincidenza della gara di Champions. Se Barella ad esempio, fosse quello visto con Svizzera e Irlanda non avrebbe una grande utilità, al contrario potrebbe trascinarsi un problema che si riverbererebbe nel rendimento della squadra.

Per la questione rinnovi dopo Lautaro e Barella, ora la società è impegnata a trattenere Brozovic, con il quale il prossimo appuntamento che potrebbe essere definitivo in un senso o nell’altro, è previsto tra due settimane. All’amico Fabrizio Biasin il croato ha risposto ad un sms simpatico confermando di voler restare all’Inter. Dopo Lukaku però ci andrei piano nel credere alle parole, aspettiamo i fatti anche se l’indicazione è promettente. Per Perisic non sembrano esserci margini, proprio nell’anno in cui sta convincendo di più. Skriniar e Di Marco dovrebbero invece essere chiusi più facilmente E’ evidente che la qualificazione dell’Inter agli ottavi giocherà un ruolo molto importante nelle scelte di società e giocatori, ecco perché i prossimi sette giorni l’Inter sarà seduta simultaneamente su più tavoli e perché la gara con lo Shakhtar sarà così fondamentale.