Ci sono due difensori centrali che tengono con il fiato sospeso i tifosi di Napoli e Juve, condizionando non poco le strategie. Parliamo di Kalidou Koulibaly e Matthijs de Ligt che hanno storie contrattuali diverse: il senegalese ha un impegno in scadenza tra un anno esatto, l’olandesino bianconero può contare su un biennale ma con all’interno alcune tagliole che creano fibrillazione. Gli esteti del calcio, i professorini che spesso si trasformano in professoroni, sono dell’idea che in coppia KK e dL sarebbero la sublimazione, il tandem perfetto per un allenatore che intenda blindare la difesa, un mix di classe, potenza, esplosività, tecnica, tutto.

Non possiamo che dare ragione a chi sostiene simile teoria, non si discute che una coppia del genere – assistita da un portiere di buon livello – avrebbe la stessa importanza di un rifinitore geniale alle spalle di una prima punta ispirata. Insomma, il raccolto sarebbe assicurato e la certezza di aver incassato pochi gol alla fine della stagione difficilmente verrebbe tradita dai fatti. Il mercato è lungo e finisce tra un paio di mesi abbondanti, ma oggi la tendenza è che difficilmente questa coppia dei sogni vedrà la luce del sole nello stesso club. Ci sono motivazioni chiare che proviamo a riepilogare.

Koulibaly sta entrando nell’ultimo anno di contratto a una cifra (sei milioni di ingaggio) assolutamente rivisitata dalle ultime esigenze del club. La nuova politica del Napoli prevede un tetto massimo di tre milioni, ovviamente con le dovute eccezioni. KK potrebbe essere l’unica di queste, anzi forse sarebbe l’unica. La richiesta del diretto interessato é quella di rinnovare più o meno alle stesse cifre di ora, i famosi sei milioni, perché lui ritiene di essere reduce da stagioni importanti. E pur essendoci una certa predisposizione a non pagare come prima, Koulibaly è convinto che qualcuno in giro per l’Europa esaudirebbe la richiesta.

Quel qualcuno sarebbe soprattutto il Barcellona se non fosse che, almeno in questo periodo, il club di Laporta fa enorme fatica ad agire sul mercato – prigioniero dei vecchi problemi – al punto che non ha ufficializzato operazioni già chiuse (per esempio Kessie). In ogni caso Kalidou smetterebbe di pensare al Barcellona, pronto a offrire tra i 35 e i 40 milioni per il cartellino, se ci fosse una svolta napoletana. Senza dimenticare possibili, nuovi, pretendenti. Lui sta benissimo dove si trova, è un po’ il Sindaco calcistico della città, dentro lo spogliatoio è un riferimento assoluto, firmerebbe per cinque milioni a stagione se proprio fosse necessario uno sconto. Sempre meglio che attraversare la stagione senza rinnovo, con le problematiche e soprattutto le polemiche che accompagnano situazioni del genere. Alla Juve proprio KK piace da impazzire, e non potrebbe essere diversamente, ma questa è una storia completamente diversa da quella di Gonzalo Higuain.

Non soltanto perché in quell’occasione ai bianconeri sarebbe bastato pagare una clausola da 90 milioni circa per portarlo via senza alcun tipo di trattativa, ma anche perché Koulibaly ha sempre fatto capire che in caso di addio al Napoli avrebbe preferito ripartire dall’estero. Certo, si può sempre cambiare idea ma la tendenza è questa. Per Spalletti è un problema che non si pone: ritiene il senegalese indispensabile, non saprebbe come fare in sua assenza, non ci sarebbe un sostituto all’altezza e quindi l’allenatore è il primo tifoso perché la situazione venga messa a posto senza intoppi.

De Ligt è una storia per certi aspetti più delicata perché c’è una clausola da circa 120 milioni inserita a suo tempo per tutelare la grande operazione fatta per strapparlo all’Ajax. Stiamo parlando di un ragazzo ancora molto giovane, classe 1999, con un grande futuro davanti e probabilmente reduce da una stagione con troppe amnesie. La Juve vorrebbe proseguire, convinta di aver fatto un affare, ma bisogna di sicuro cambiare alcune cose all’interno dell’impegno contrattuale. Per esempio gli 11 milioni a stagione, bonus compresi, che vanno ben oltre il “tetto” di 8 milioni per gli ingaggi stabilito dal club. Ovviamente de Ligt non è troppo convinto di tagliarsi gli emolumenti, forse non è allo stesso tempo convinto (come ha fatto capire in una recente intervista) del progetto. Traduzione: ci vuole pensare.

Sembrano tre parole banali, invece non è così: all’interno di valutazioni del genere ci può anche stare che qualcuno intervenga e paghi la clausola oppure proponga una cifra da 90 milioni che la Juve potrebbe anche prendere in considerazione. L’orientamento, invece, resta quello di non comprendere contropartite tecniche, al limite la Juve farebbe cassa per individuare altrove gli obiettivi per la difesa. Un nome è Benoit Badiashile del Monaco, operazione superiore ai 30 milioni. Un altro coinvolge Gabriel, specialista dell’Arsenal. Il problema è un altro: la Juve non pensava e forse non pensa di dover rinunciare a de Ligt, pertanto aveva programmato l’arrivo di un centrale forte ma non fortissimo, tenendo conto che Gatti ha dimostrato in Nazionale di essere all’altezza della svolta bianconera. Senza de Ligt cambierebbe tutto perché ci vorrebbe un grande interprete del ruolo. La domanda è: metteranno davvero a disposizione i soldi della clausola?

In realtà società come Chelsea e Manchester City, elencate in rigoroso ordine alfabetico, sono capaci di qualsiasi guizzo. Compreso quello di pagare i 120 milioni e dintorni. Il problema è capire la tempistica perché Allegri – come tutti gli allenatori – vorrebbe certezze molto presto, non soltanto quelle legate all’arrivo mai in discussione di Paul Pogba. Incassare questi soldi significherebbe alimentare il mercato in entrata, Zaniolo e non solo. Due big inglesi su de Ligt con motivazioni chiare: il Chelsea perché ha già perso centrali come Rudiger e Christensen, il Manchester City perché a Guardiola è sempre piaciuto. Basterebbe aprire la cassaforte e pagare, possibilmente entro un paio di settimane.