Tanti affari conclusi, altri sfumati proprio sul più bello. Pazze storie di calciomercato, sempre più imprevedibile e ricco di retroscena spesso destinati a rimanere segreti. L’ultima sessione di trattative che si è conclusa da poco non ha lesinato sorprese nemmeno in questo senso: tra le altre, ci sono state 5 trattative in Serie A che sono sfumate a un passo (forse anche meno) dalla conclusione. Andiamo a scoprire insieme quali sono e perché non sono andate in porto.

Roma-Xhaka

José Mourinho lo aveva messo in cima alla lista dei desideri per il centrocampo della sua nuova Roma e lui era entusiasta all’idea di sbarcare in Italia e lavorare con lo Special One. Stretta di mano e accordo tra le parti. Granit Xhaka e la Roma, storia di un matrimonio mai celebrato. “Tutti sanno che eravamo su Xhaka, lui voleva venire da noi, ma l’Arsenal non lo ha liberato. È il mio rimpianto per questo mercato”, ha ammesso a trattative concluse il general manager giallorosso Tiago Pinto. Ma cosa non ha funzionato? La Roma ha presentato un’offerta da 15 milioni di euro bonus inclusi e, dopo il rifiuto dei Gunners (partiti da 25 milioni e scesi fino a 17.5), ha scelto una strategia d’attesa che però non ha dato i frutti sperati. A complicare i piani giallorossi è stato anche l’infortunio di Spinazzola, che ha costretto la Roma a spostare parte del budget per un laterale sinistro (Viña) e non ritoccare l’offerta per Xhaka. Che alla fine ha rinnovato con l’Arsenal.

Milan-Faivre

Maldini e Massara avrebbero volentieri arricchito la rosa con un altro francese: mancino, talentuoso, trequartista duttile che – secondo le idee dei due dirigenti – si sarebbe integrato alla perfezione negli schemi di Pioli. Romain Faivre però a Milano non è mai arrivato. Il Brest ha infatti alzato un muro invalicabile per il classe 1998, respingendo le offerte (i rossoneri ci hanno provato fino all’ultimo prima di virare su Messias) e mettendo fine a ogni trattativa. A complicare maggiormente l’affare è stata la troppa voglia di Milan dello stesso Faivre, che si è rifiutato di partecipare alla gara di campionato contro lo Strasburgo proprio per “forzare” il suo trasferimento. Un comportamento che ha irrigidito ancora di più il Brest.

Atletico Madrid-Vlahovic

Dopo De Paul, il ‘Cholo’ Simeone avrebbe volentieri continuato la sua “spesa” in Italia. Obiettivo Dusan Vlahovic, autore di 21 gol nella scorsa Serie A (già 3 in 3 partite quest’anno) con la Fiorentina. E quando le trattative per il rinnovo di contratto con la Viola si sono arenate a un passo dall’intesa per le continue richieste al rialzo degli agenti del serbo (prima un bonus alla firma, poi il mandato esclusivo per poter cedere il giocatore tra un anno al prezzo della clausola stabilita a 80 milioni, poi una percentuale sulla vendita), allora l’Atletico Madrid ha provato a piazzare il colpo. Andando a un passo dal riuscirci: 50 milioni di euro più altri 10 di bonus facilmente raggiungibili e alla Fiorentina il 20% sulla futura rivendita. A far saltare tutto è stato Rocco Commisso che dopo un colloquio con Vlahovic ha convinto il giocatore a rimanere, ribadendo la sua volontà di non cederlo. E ora punta a rinnovargli il contratto in scadenza nel 2023.

Inter-Zapata

Dal nerazzurro dell’Atalanta a quello dell’Inter, Duvan Zapata ha “rischiato” di cambiare maglia pur mantenendo gli stessi colori nella sessione di mercato da poco conclusa. Perché, quando l’Inter è entrata nell’ottica di idee di privarsi di Lukaku, ha individuato proprio nel colombiano la prima scelta per il suo attacco. Affare da circa 40 milioni di euro e volontà del giocatore incassata, ma tessere del puzzle che non si sono incastrate. L’Atalanta infatti si sarebbe privata di Zapata solo dopo aver trovato un sostituto ritenuto all’altezza: profilo individuato in Tammy Abraham del Chelsea, che in Italia alla fine è arrivato, ma non a Bergamo bensì a Roma. E per Zapata la pista che portava alla cessione è definitivamente tramontata. 

Nainggolan-Cagliari

Il quarto capitolo della loro storia d’amore era già pronto per essere scritto, ma il lieto fine tra Radja Nainggolan e il Cagliari questa volta non c’è stato. Dopo la risoluzione contrattuale con l’Inter il belga era libero di scegliere la sua nuova destinazione e il corteggiamento rossoblù era incessante. Perché non si è arrivati allora al “sì” definitivo? Questione economica, con tanto di pubbliche recriminazioni. “Mi hanno tradito, sono deluso. La mia priorità era Cagliari, ma a un certo punto sono come spariti, mi hanno mollato. Ci sono rimasto molto male, il mio sogno era chiudere la carriera a Cagliari“, le parole di Radja dopo la firma con l’Anversa. “I tradimenti sono altri. Nainggolan non è arrivato perché non c’erano le condizioni economiche per farlo arrivare”, la replica del ds rossoblù Capozucca.