L’Inter lo ha messo al primo posto della lista in caso di addio di Achraf Hakimi, un sacrificio (80 milioni di euro, la richiesta nerazzurra) necessario per dare ossigeno a un bilancio in affanno in tempi di pandemia. Emerson Royal del Barcellona è il profilo che tanto piace alla dirigenza nerazzurra (e non solo, anche in Italia), l’uomo che nelle idee di Marotta e Ausilio non farebbe rimpiangere il marocchino. Ma chi è Emerson Royal? Conosciamo meglio il brasiliano e la sua storia. Con un retroscena di calciomercato che potrebbe accendere le prossime settimane di trattative…

Il soprannome

Nonostante sia conosciuto da tutti come Emerson Royal, questo non è il vero nome del brasiliano classe 1999, bensì un soprannome. Il suo nome reale è Emerson Aparecido Leite de Souza Junior e ad attribuirgli il nomignolo “Royal” fu una sua zia da bambino. Il motivo? Il nome deriva da un personaggio utilizzato dal marchio Royal in uno spot di gelatina, che aveva una bocca enorme; Emerson piangeva tanto da bambino e spalancava la bocca quando lo faceva, da qui la somiglianza col personaggio della tv. Un soprannome che il calciatore non ha mai abbandonato, tanto che dal 2019-2020 (la sua seconda stagione al Betis) è il nome che porta stampato sulla maglia.

La favela e un tatuaggio speciale

Fino all’età di 10 anni, Emerson ha vissuto nella favela di Ermelino Matarazzo, sobborgo nella zona orientale di San Paolo. Poi, grazie ai sacrifici lavorativi dei genitori, si è trasferito insieme al resto della famiglia in una zona più tranquilla del Paese. Emerson Royal però, è sempre rimasto legatissimo alle sue origini, tanto da dedicargli un tatuaggio che porta sul braccio: “Dalla favela verso il mondo”, poche parole che racchiudono al meglio il passato e le ambizioni future del ragazzo. Ancora oggi, Emerson è sempre in prima linea quando si tratta di aiutare la popolazione della favela: durante la pandemia ha inviato pacchi alimentari per aiutare le persone più in difficoltà.

Sorriso come filosofia di vita

Affrontare la vita con il sorriso, nonostante le avversità giornaliere. Motto chiaro quello di Emerson Royal, che poggia le radici sempre nella sua infanzia. “Quando cresci in povertà impari ad apprezzare le piccole gioie della vita. Bisogna sorridere alla vita perché è una e non si sa mai cosa potrà accadere domani. Nella favela le persone affrontano la vita con coraggio e sacrificio, senza mai perdere il sorriso. Non mi piacciono le persone noiose, nella mia famiglia si ride sempre”, ha ammesso il ragazzo in un’intervista Espn Brasile.

L’idolo e il ruolo “sbagliato”

Pensare che fino all’età di 11 anni Emerson Royal faceva… l’attaccante. Poi, per necessità e caso – nella sua squadra erano assenti tutti gli esterni difensivi – il suo allenatore dell’epoca lo spostò prima esterno di centrocampo e poi ancora più indietro, sulla linea difensiva. Ruolo decisamente più congeniale per le sue caratteristiche, lo stesso dell’idolo di sempre: il brasiliano Cafù. In patria, Emerson Royal viene spesso paragonato per caratteristiche – la spiccata proiezione offensiva su tutte – anche a Dani Alves.

Inizio in famiglia e due delusioni

La prima sfida del piccolo Emerson Royal? Avere la meglio sul cugino più grande, che lo prendeva scherzosamente in giro nelle partitelle disputate nel cortile della casa della nonna. Detto, fatto. E anche molto, molto di più. Le delusioni? Non sono mancate nemmeno quelle: a 14 anni venne scartato dal San Paolo, l’anno successivo dal Gremio. A credere in lui fu prima il Ponte Petra, poi l’Atletico Mineiro. A gennaio 2019 la chiamata dal Barcellona che lo acquista per 12 milioni di euro e lo manda in prestito biennale al Betis Siviglia.

Il retroscena… Milan

E se intorno al nome di Emerson Royal si scatenasse un vero e proprio derby di calciomercato? Ipotesi da non scartare. Perché prima ancora che l’Inter lo individuasse come il nome giusto per sostituire Hakimi in caso di partenza, il Milan ha provato a vestirlo di rossonero proponendo al Barcellona – che nel frattempo ha esercitato il diritto di recompra dal Betis e lo ha riportato in blaugrana – uno scambio con Alessio Romagnoli. Il no del Barça non ha scoraggiato i rossoneri, che proprio in questi giorni hanno riproposto nuovamente l’affare alle stesse condizioni. La risposta dei catalani, al momento, è però ancora negativa. Per privarsi di Emerson Royal, infatti, il Barcellona chiede 25 milioni di euro. Inter (e non solo) avvisata…