Una volta si pensava che il calcio fosse fatto solo di cuore e passione, oggi si prova a guardare a questo sport anche da un altro punto di vista, e cioè con il filtro della matematica e della scienza statistica, che tentano di spiegare i fenomeni dello sport più imprevedibile ed emozionale del mondo. Nonostante sia impossibile trovare un punto d’incontro tra queste due realtà, cercheremo di portarvi ai loro confini, spiegandovi in maniera dettagliata tutto ciò che si può trarre dal fenomeno più importante del calcio: il gol. Analizzeremo quando segnano le grandi squadre e, soprattutto, vi forniremo le nostre analisi su questi dati. Utilizzando il portale WyScout, abbiamo osservato i dati sulle reti delle prime dieci squadre del campionato di Serie A alla 30ª giornata (tenendo conto del fatto che Inter e Fiorentina devono ancora recuperare una partita) tra il 1’- 30’ e tra il 60’ – 90’: i momenti per antonomasia più decisivi di un incontro.

Sassuolo – 16 reti (1’ – 30’) / 20 reti (60’ – 90’)

Apriamo le danze con una delle squadre più “ital-friendly” del nostro campionato, almeno per quanto riguarda il reparto offensivo. Da mesi parliamo del tridente Berardi-Raspadori-Scamacca, che stanno portando tanta fortuna all’intero club neroverde, ma oggi ci soffermiamo sull’intera squadra di Dionisi. Il Sassuolo è una formazione che nell’arco dei 90 minuti tende a scomporsi poco e, nonostante la giovane età di tanti membri della squadra, riesce a segnare molti gol sia all’alba che al tramonto della partita. 16 gol nei primi 30’ e 20 gol negli ultimi 30’ con un Xgoals (dato che analizza una stima potenziale di quanti gol si sarebbero dovuti segnare) complessivo nelle due fasce di tempo di 30,88. Insomma, una squadra bilanciata e cinica, che ha raccolto tutto ciò che ha seminato nel corso della stagione.

Hellas Verona – 17 reti (1’ – 30’) / 22 reti (60’ – 90’)

Il Verona di Tudor è di gran lunga una delle squadre più sorprendenti non solo d’Italia, ma di tutta Europa. Caprari, Barak e Simeone (unico trio assieme a quello del Liverpool ad avere tre marcatori in doppia cifra) hanno trascinato gli scaligeri verso una salvezza da sogno con 10 giornate d’anticipo, e questo grazie anche ai dati sulle reti segnate. 55 gol realizzati, di cui 17 nel primo terzo di gioco e addirittura 22 nell’ultimo terzo: a riprova che oggi le squadre cosiddette di “provincia” giocano per 90-95 minuti. Interessante da notare, il ratio positivo tra gol realizzati in questi periodi (38) e quelli potenziali (29,69): forse, la spiegazione di questo trend la si trova nelle giornate incontenibili di Simeone & Co, che sono riusciti spesso a trasformare in gol anche azioni teoricamente poco pericolose.

Fiorentina – 8 reti (1’ – 30’) / 19 reti (60’ – 90’)

Il rinascimento fiorentino si è avverato finalmente grazie all’artista Vincenzo Italiano che nel 2021/22 ha segnato una profonda spaccatura tra ciò che c’era e ciò che verrà. Il gioco della viola ha destato stupore tra tanti addetti ai lavori, e grazie a Dušan Vlahović prima, ma anche a Krzysztof Piątek e al talismano Lucas Torreira, poi, la squadra del capoluogo toscano punta in maniera prepotente a un posto in Europa. La nota che stona nella stagione della Fiorentina è l’approccio; tanto criticato anche da mister Italiano. I primi 30’ sono per distacco i più difficili da affrontare per i viola: solo 8 reti segnate in questo lasso di tempo (16,6% dei gol realizzati in totale). Molto meglio, invece, gli ultimi 30 minuti con 19 reti realizzate e 13 punti guadagnati in questo lasso di tempo.

Atalanta – 16 reti (1’ – 30’) / 22 reti (60’ – 90)

La Dea sta attraversando un’annata particolare, tra cambio di proprietà e un rendimento in campo che, dopo tante stagioni al limite del clamoroso, ha avuto una leggera flessione. Eppure, dati alla mano la formazione bergamasca, ha totalizzato tra inizio e fine partita 38 reti (una delle migliori squadre della Serie A in questa speciale classifica). Il vero problema della banda del Gasp è la fascia intermedia dei match durante la quale ha realizzato solamente il 26% delle sue reti totali.

Roma – 8 reti (1’ – 30’) / 19 reti (60’ – 90’)

La Roma di Mourinho, al primo anno alla guida dei giallorossi, è un cantiere ancora lontano dal progetto finale. In parte questo è dovuto alla rosa corta e, in parte, a causa di un approccio troppo moderato nel primo spezzone di gara (a eccezione del derby), che spesso costringe i giallorossi a dover recuperare in corso d’opera. Risultato finale? Uno dei peggiori attacchi nei primi 30 minuti (8 con solo il 16% rispetto ai gol complessivi) contro un bottino di 19 reti nel terzo finale di gioco (19 reti, il 38% rispetto ai gol complessivi). I pali di Abraham, l’assenza realizzativa di Zaniolo e un mancato cinismo (50 gol complessivi con un Xgoals di 61,47) stanno costando una possibile lotta per il 4° posto con la Juventus.

Lazio – 15 reti (1’ – 30’) / 22 reti (60’ – 90’)

Se a Trigoria mancano di freddezza, ecco che a Formello si trova un’abbondante dose di cattiveria sotto porta, perché se la Lazio può ancora lottare per un posto in Europa League, lo deve più ai dati di conversione in porta piuttosto che per il gioco espresso. Lo dicono i numeri e, forse, anche il campo per certi versi. I biancocelesti da quattro mesi a questa parte si sono uniformati all’idea di gioco di Sarri, che prevede ritmo e creazione di spazi con e senza palla, ma grazie anche a quella memoria muscolare, costruita negli anni con Inzaghi, ha mantenuto il killer instinct sotto porta. Sia all’inizio che a fine partita, gli Xgoals sono inferiori, e non di poco, rispetto ai gol fatti: 15 gol/x11,48 dal 1’ al 30’ e 22/x15,55 dal 60’ al 90’. Certo è che avere uno dei migliori marcatori della storia della Serie A aiuta e non poco.

Juventus – 19 reti (1’ – 30’) / 20 reti (60’ – 90’)

Mister Allegri è riuscito a riportare parte della mentalità della Juventus – pur affrontando la peggior stagione alla guida dei bianconeri – non solo sul campo, ma anche sulla pratica che tanto piace al tecnico livornese. La Juventus ad inizio partita punge, a metà incontro gestisce abbassando l’intensità, mentre verso la fine consolida oppure recupera, quelle volte che serve. L’83% dei gol sono arrivati tra i primi 30 minuti e gli ultimi 30, prova di quanto detto in precedenza. In quanto al rapporto gioco espresso-gol realizzati, i bianconeri si avvicinano al rendimento della Lazio, a confutare ogni teoria di “cortomuso” e “Sarrismo”: in questa speciale classifica gli Xgoals sono 28,40, mentre i gol sono 39.

Napoli – 15 reti (1’ – 30’) / 17 reti (60’ – 90’)

Capire chi alzerà il trofeo a fine anno è un’impresa. Ogni punto può essere decisivo e in quanto tale l’inizio e la fine di una partita sono momenti cruciali per segnare le sorti di un campionato. Ecco, il Napoli, proprio per questo motivo, se vuole vincere il campionato, deve migliorare l’ultimo aspetto: la realizzazione nei momenti decisivi. 32 reti su 32,42 di Xgoals. Il Napoli riesce a prendere nelle situazioni importanti più o meno quello che dovrebbe prendere, un fattore determinante anche negli scontri diretti: si pensi ai gol mancati nel finale contro Inter all’andata e Milan nel ritorno.

Inter – 14 reti (1’ – 30’) / 23 reti (60’ – 90’)

La squadra di Inzaghi ad inizio anno partiva dalla seconda fila nella griglia di partenza per questo campionato. Tra pit stop sbagliati (Juventus) e testacoda inaspettati (Napoli e Milan), l’Inter a fine gennaio sembrava ormai destinata alla seconda stella, ma come successo alle sfidanti, anche i nerazzurri si sono ostacolati spesso da soli. Tuttavia, è giusto dare a Simone quel che è di Simone, perché l’Inter è il miglior attacco del campionato, ma anche il miglior attacco negli ultimi 30 minuti della partita con 23 gol. Secondo gli Xgoals, però, dovrebbero essere almeno a quota 30 (30,76): un deficit che incide nell’analisi dell’ultimo mese interista.

Milan – 21 reti (1’ – 30’) / 21 reti (60’ – 90’)

Il Milan ha, momentaneamente, il suo destino nelle proprie mani. Grazie ai passi falsi dell’Inter con Torino e Fiorentina e al sesto 1-0 di questa stagione contro il Cagliari, la squadra di Pioli può sperare nella vittoria finale. Il rendimento della squadra nei momenti decisivi è di gran lunga il migliore del campionato con 42 reti tra primi e ultimi 30’: una statistica non casuale per una squadra che ha guadagnato molto più di quanto prodotto in questi momenti (30,75 Xgoals). Dettaglio che unito al rendimento di Olivier Giroud nei big match può diventare decisivo a fine campionato.