Negli ultimi anni, dalla prima Inter di Roberto Mancini in poi, la squadra che prende meno gol ha sempre vinto il campionato. È un dogma certo, come se fosse l’undicesimo comandamento del calcio italiano. Ma ogni regola ha sempre le sue chiare eccezioni. Ad esempio, nella stagione 2019-2020, quando i bianconeri subirono più reti dei nerazzurri, anche se molto era cambiato nella seconda parte di stagione con l’avvento della pandemia e la chiusura degli stadi. Guardando alla classifica attuale, e utilizzando i dati forniti da Kickest.it, ci siamo chiesti una cosa: continuerà a valere questa regola anche quest’anno? Probabilmente il vero fattore determinante sarà la costanza nel rendimento di Maignan e Handanović. Il portiere del Milan si è rivelato la vera e propria sorpresa del campionato, conquistando con le mani la nazionale francese a 25 anni. Arrivato nella Milano rossonera per sostituire Donnarumma, non ne ha fatto sentire la mancanza. Ora sogna di vincere il campionato, come ha già fatto al Psg con Ibra come compagno (seppur non abbia mai calcato il campo), e con il Lille, ben più da protagonista. Riuscirà nell’impresa Scudetto e nel rimanere il portiere con più clean sheet in Serie A?  Ecco a voi la top-10 di questa speciale statistica alla 33ª giornata.

10ª LAZIO ( STRAKOSHA / REINA): 8

Se consideriamo l’arco di tempo che inizia dalla prima giornata di campionato fino alla ventiduesima, la Lazio ha ottenuto solamente 3 clean sheet in Serie A (2 di questi contro la Salernitana). Anche in questa avventura speciale di Maurizio Sarri troviamo quel famoso “tempo di ambientamento” necessario per le sue squadre per adattarsi ai suoi schemi. Da gennaio la Lazio viaggia ad alta velocità e forse può essere il primo segnale di una grande crescita per il club biancoceleste. In casa, la Lazio ha ottenuto 5 clean sheet a discapito dei 3 guadagnati in trasferta, un chiaro segnale di solidità casalinga contro una fragilità nei campi ostili del nostro campionato.

9ª FIORENTINA (DRAGOWSKI / TERRACCIANO): 9

Se c’è un aspetto che rende particolarmente felice Vincenzo Italiano è il recente rendimento casalingo che sta inanellando a livello difensivo la Fiorentina. Sì, perché al Franchi la Fiorentina è una delle migliori difese, considerando il fattore clean sheet, del campionato: 8. La staffetta tra Bartłomiej Drągowski e Pietro Terracciano di certo ha aumentato l’attenzione di un intero reparto difensivo, che dall’arrivo del nuovo mister ha alzato notevolmente il livello di concentrazione. Se si dice che “in Italia vince chi prende meno reti”, può valere lo stesso anche per un posto in Europa. Allora ecco che sarà decisivo il testa a testa, anche in questa speciale classifica, con la Lazio.

8ª GENOA (SIRIGU): 9

Con l’arrivo di Alexander Blessin, che sotto tanti aspetti è il classico allenatore tedesco moderno, il Genoa ha conquistato 7 pareggi in 7 partite giocate con 5 clean sheet. Già questo dato può farci capire il netto equilibrio che il Grifone è riuscito a riconquistare dopo annate tendenti al tragico, pur raggiungendo sempre la soglia della salvezza. Quest’anno, paradossalmente, potrebbe arrivare una retrocessione segnata più per le scelte tardive della vecchia società che per quelle fatte dall’attuale gestione. Infatti i rossoblù, attualmente penultimi in campionato, si trovano all’ottavo posto della classifica clean sheet. Una forbice troppo ampia per poter spiegarne il motivo. Di certo il futuro sembra essere positivo, magari con un piccolo passaggio nel purgatorio, ma il calcio non è una scienza esatta e quindi chissà.

7ª ATALANTA (MUSSO/ SPORTIELLO): 10

La Dea è in caduta morale, come detto da Gian Piero Gasperini nel post partita di Atalanta – Hellas Verona. Ad agosto i bergamaschi erano nelle prime file per aggiudicarsi a fine anno lo scudetto. Si richiedevano, però, una maggiore costanza nelle partite a rete inviolata – da sempre un problema delle squadre del Gasp – e un rendimento offensivo analogo agli scorsi anni. A causa di assenze e problemi di infermeria, è venuto a mancare tutto questo e per tutti gli amanti del bel calcio (e del fantacalcio) è un gran peccato. Non si tratta di una debacle sportiva quella di quest’anno anche se la delusione è tanta. Di certo non tutte le colpe vanno accreditate ai poveri Musso e Sportiello, capaci a loro volta di salvare più volte la causa atalantina, ma sicuramente sono condivise con un reparto difensivo un po’ sotto tono rispetto alle scorse stagioni.

6ª BOLOGNA (SKORUPSKI): 11

Citando una famosa canzone di Luca Carboni: Bologna è una regola. Una regola complicata del nostro calcio, perché se c’è qualcosa di inspiegabilmente costante in Serie A è proprio il Bologna. La piazza è una di quelle calde e importanti, attaccata alla squadra, eppure faticano ad arrivare risultati degni del nome della città. Il campionato di norma dura fino a febbraio per i rossoblù, da lì in poi è una duratura, lenta e inesorabile discesa nel dimenticatoio della stagione. Ecco, non quest’anno, o meglio non da qualche settimana. Le vicende interne legate alla salute di mister Mihajlović hanno smosso i cuori di tutti gli appassionati, nonché dei giocatori che hanno ritrovato entusiasmo e voglia di fare imprese: come quelle sfiorate a San Siro e allo Stadium. Di buono in casa Bologna c’è anche la solidità difensiva acquisita grazie alle “tre torri” presenti nella propria area: Medel, Skorupski e Theate. Se solo ci fosse una costanza offensiva, ora staremmo parlando di un altro campionato per gli emiliani.

5ª NAPOLI (OSPINA / MERET): 12

Premettiamo che il campionato per i partenopei non è finito dopo il pareggio contro la Roma, però è anche vero che raramente si è visto vincere uno scudetto da una squadra che ha sciupato così tante possibilità. Da recriminare per la squadra di Spalletti c’è solo la mancata fortuna nei momenti decisivi: dalla Coppa d’Africa fino agli infortuni di Osimhen e Mertens. Il vero artefice di queste 12 reti inviolate è Kalidou Koulibaly, per distacco tra i migliori difensori in Italia. Resta da capire quanto poteva fare meglio questo Napoli in casa. 5 clean sheet al Maradona sono un po’ pochi per puntare all’oro.

4ª JUVENTUS (SZCZESNY / PERIN): 13

Quarta nelle reti inviolate come quarta in classifica: un rendimento che non fa una piega. Il bicchiere in casa Juventus non è di certo pieno, ma forse neanche vuoto. Di positivo rimane l’arrivo di Vlahović e una compattezza ritrovata nella seconda parte di stagione con una sola sconfitta (contro l’Inter) e tanti risultati utili conquistati senza incassare reti. Il fortino casalingo non è più inespugnabile come una volta, ma 8 clean sheet casalinghi rendono comunque giustizia. Ora resta da vedere cosa potrà migliorare la “vecchia signora” nel pacchetto difensivo della prossima stagione.

3ª ROMA (RUI PATRICIO): 13

Dove c’è Mourinho, c’è difesa. Un mantra classico portato avanti con costanza fin dai tempi del Porto. L’effetto José in soli 9 mesi ha riportato un clima di euforia e festa nella capitale, sponda giallorossa, che non si vedeva dai tempi del primo Spalletti. Un mix di qualità e compattezza che, a detta di molti, può solo che crescere nei prossimi anni. Il primo anno di rodaggio è da 7 in pagella per i giallorossi, grazie anche a un portiere esperto e sicuro come Rui Patricio e a un ambiente casalingo da 9 partite con la porta inviolata.

2ª INTER (HANDANOVIC): 14

Il dato non è di poco conto perché, se è vero che l’Inter è di gran lunga una delle squadre più divertenti del campionato in fase offensiva, è altrettanto vero che è essere allo stesso tempo una squadra da 14 clean sheet infonde una sicurezza da leader. Si tratta di una caratteristica che i campioni d’Italia hanno mostrato per lunghi tratti di stagione e che adesso può diventare una base solida per poter affrontare il finale di stagione con la consapevolezza di chi sa che il destino è nelle proprie mani (e in quelle di Handanović).

1ª MILAN (MAIGNAN / TATARUSANU): 15

Nessuno a inizio anno si sarebbe aspettato che Donnarumma potesse essere dimenticato così facilmente e rapidamente grazie alle prestazioni del subentrante Mike Maignan. Eppure, è diventata la realtà dei fatti. Con il match contro il Genoa, sono 6 i clean sheet di fila in campionato per il Milan, 7 considerando il primo round del derby di Coppa Italia. Di fronte a una produzione offensiva certamente non eccelsa, trainata da Rafael Leao, se il Milan prosegue a mantenere la vetta (con una partita in più rispetto all’Inter) è grazie alla capacità di difendere la propria porta. E dove non arrivano Kalulu e Tomori, ci arrivano i guanti e i riflessi di Mike, che si sa esaltare sia in casa che in trasferta. A mani basse, il miglior portiere della stagione.