Il Real Madrid vince la sua 14ª Champions League/Coppa dei Campioni battendo il Liverpool per 1-0. È stato un trionfo di “corto muso” quello dei Blancos, deciso da una rete di Vinicius, lesto a ribadire in gol un traversone di Valverde, approfittando di una marcatura approssimativa della difesa dei Reds. Gli inglesi hanno indubbiamente collezionato più azioni offensive, ma non sono mai riusciti a scardinare la porta difesa da Courtois, sia per le parate dell’estremo difensore belga, sia perché la fase difensiva impostata da Ancelotti si è confermata arcigna. Per il secondo anno di fila, la squadra che ha attaccato di più è uscita dal campo sconfitta (è successo lo scorso anno anche al Manchester city con il Chelsea), lasciando il trofeo alla formazione maggiormente cinica. In mezzo anche alcuni episodi dubbi dai quali però la VAR ne è uscita tutto sommato bene (giusta la decisione sul gol annullato per fuorigioco a Benzema).

Champions League: Ancelotti nella leggenda

È stata prima di tutto la vittoria di Carlo Ancelotti, alla sua quarta Champions League su cinque finali da allenatore (Jurgen Klopp, al contrario, è alla terza sconfitta su quattro finali). Dopo aver trionfato in Europa con il Milan nel 2003 e nel 2007, il tecnico emiliano era già stato protagonista della ‘Decima’ conquistata dal Real Madrid nel 2014. Tornato alla Casa Blanca dopo le esperienze non proprio positive a Napoli ed Everton, Ancelotti ha conquistato prima la Liga (5° campionato top della sua carriera) e poi una Champions a cui ad inizio stagione credevano in pochi. Staccati, così, i tecnici Bob Paisley (Liverpool 1977, ’78 e ’81) e Zinedine Zidane (Real 2016, ’17 e ’18). Insomma, dalla storia qui si passa alla leggenda, al mito, dopo essere stato bollato ad inizio stagione come “bollito” (qui il gioco di parole ci sta tutto), così come gran parte della rosa delle Merengues.

Real Madrid: i numeri di un successo non annunciato

La Champions League è quel torneo in cui 22 giocatori inseguono il pallone, ma alla fine vince il Real Madrid, si dice spesso nel gergo calcistico. Non è di certo un caso che gli spagnoli abbiano raggiunto la finale 17 volte e l’abbiano vinta in 14 casi (le ultime 8 di fila), perdendo solo 3 volte.

Tra i protagonisti di questa cavalcata vincente c’è sicuramente l’esperto tedesco Toni Kroos, che ha giocato la sua quinta finale di Champions: solo Cristiano Ronaldo e Paolo Maldini (6) ne hanno disputate di più in carriera.

Vinicius Junior, invece, è il primo nato dal 2000 in poi a segnare un gol in una finale di Champions League, risultando anche il secondo giocatore più giovane (21 anni e 320 giorni) a segnare per il Real nell’ultimo atto di questo torneo dopo Asensio (21 anni e 133 giorni), in rete contro la Juventus nel 2017. Per il brasiliano la stagione è stata una cavalcata impressionante, sia in campionato sia in Europa: in Champions ha partecipato a 10 reti, ovvero 4 gol e 6 assist. Sulla copertina della finale finisce sicuramente Thibaut Courtois, decisivo con le sue parate contro il Liverpool (9 in totale, nuovo record dal 2003-2004 ad oggi), ma tutta l’edizione della Champions è stata per il portiere belga incredibile: in totale, dal primo turno all’ultimo atto, ha totalizzato 59 parate, superando il record precedentemente detenuto da Peter Cech, registrato nel 2011-2012.

Non è stato uno dei protagonisti assoluti della finale, ma Karim Benzema è ad oggi il più serio candidato alla conquista del pallone d’oro perché, dopo aver ottenuto la conquista del titolo di capocannoniere della Liga con 27 reti, il francese ha anche preso per mano il Real in Champions nei momenti clou della stagione. Il suo score si ferma dunque a 15 reti, a -2 dal record di sempre ottenuto da Cristiano Ronaldo, ma del quale ha eguagliato il primato di 10 gol nella fase ad eliminazione diretta. Benzema, inoltre, è con Carvajal, Nacho, Isco, Bale, Casemiro, Marcelo e Modrić uno dei 9 giocatori ad aver vinto 5 Champions con il Real dal 2014 ad oggi.

Il Liverpool si consola con due coppe

Il Liverpool, dal canto suo, ha perso 4 delle ultime 6 finali di Champions League disputate, mentre il Real si conferma una delle bestie nere di Klopp, che contro i Blancos ha vinto solo 3 volte in carriera (2 pareggi e 5 sconfitte). Quella di sabato sera è stata la seconda finale di Champions in cui i Reds hanno mancato l’appuntamento con il gol dopo la finale del 1985 contro la Juventus. Questa volta, però, gli inglesi sono riusciti nell’impresa di non segnare nemmeno con 24 tiri, risultando dal 2003-2004 ad oggi la squadra che ha effettuato più conclusioni in una finale senza fare nemmeno un gol.

Il Liverpool, infine, chiude la stagione con due titoli dopo aver sfiorato il poker: persi campionato (per un punto) e Champions League, Klopp e i suoi si devono accontentare di FA Cup e della Coppa di Lega inglese, entrambe vinte contro il Chelsea di Lukaku.