Di Redazione William Hill News
15 Febbraio 2023
Arsenal-Manchester City 1-3. Nel recupero della dodicesima giornata di Premier League, la formazione allenata da Pep Guardiola aggancia in classifica quella dell’ex allievo Mikel Arteta, che però ha giocato fin qui una gara in meno. Ora entrambe le formazioni si trovano appaiate in vetta al massimo campionato britannico con 51 punti e il duello per il titolo riprenderà a distanza nel weekend con i Gunners impegnati in casa dell’Aston Villa di Emery, mentre i Citizens faranno visita al Nottingham Forest a cui hanno rifilato 6 gol all’andata.
Arsenal-Manchester City 1-3: cronaca e commento
Come spesso accade quando si affrontano queste due squadre, la partita si gioca subito su grandi ritmi con la prima occasione che capita sulla testa di Nketiah, che però fallisce il gol del vantaggio. Al 22’, invece, passa il City con il belga De Bruyne, ma la gioia dura solo 22 minuti, poiché al 42’ arriva il pari di Saka su calcio di rigore, per un fallo dell’estremo difensore Ederson su Nketiah. Il Manchester City gioca meglio e prima dell’intervallo coglie anche una traversa, ma si va al riposo sul punteggio di 1-1.
La ripresa è ancora più accesa della prima frazione di gioco, con il tecnico dell’Arsenal Arteta che battibecca animatamente con De Bruyne per una rimessa laterale. Al 57’ l’arbitro Taylor concede un calcio di rigore per atterramento di Haaland da parte di Gabriel, ma il VAR segnala un fuorigioco nella partenza dell’azione e il fischietto deve tornare sui suoi passi.
Il vantaggio del city è però nell’aria è arriva al 72’ con Jack Grealish, servito da Gundogan. L’Arsenal accusa il colpo e dopo 10 minuti esatti capitola nuovamente: stavolta ad andare in gol è Haaland, che approfitta di un pallone che ballonzola in area di rigore troppe volte per non essere sfruttato. Il norvegese firma la rete del 3-1 e il risultato non cambierà più fino al triplice fischio finale. Gara terminata e Premier League riaperta: per Arteta si tratta della settima sconfitta di fila contro il suo mentore Guardiola, l’ottava in nove confronti.