Bravi sì, ma non solo con la palla tra i piedi. Nel corso degli anni abbiamo imparato ad amare i calciatori non solo per le loro qualità e la loro tecnica ma anche per le loro passioni extracalcistiche e la loro voglia di condividere parte del proprio tempo libero con i fan. Molti di loro, una volta appesi gli scarpini al chiodo, hanno fatto delle loro passioni un vero e proprio lavoro, altri invece, sebbene continuino a dedicarci tempo, ancora si chiedono perché abbiano scelto di giocare a calcio invece che intraprendere la carriera in un altro sport, al quale erano nettamente più propensi.

Ecco quindi che, scavando tra calciatori ed ex calciatori, abbiamo dato forma al Polivalencia, la squadra di chi avrebbe potuto fare benissimo anche un altro sport.

 

 

Boudewijn Zenden

Per Boudewijn Zenden, uno dei migliori mancini olandesi dell’ultimo ventennio, il judo è letteralmente un affare di famiglia. La passione gliela trasmise il padre, atleta professionista, tanto che a 14 anni era già cintura nera, trovandosi ad un passo dal rinunciare alla carriera da calciatore. Ma le grandi passioni te le porti dietro per tutta la vita: infatti nel periodo a Barcellona, durante un momento di goliardia lussò la spalla a un certo Xavi, obbligandolo a stare fuori un paio di settimane. Oggi per il buon Zenden il judo è a tutti gli effetti la principale professione.

Gabriel Batistuta

Se Gabriel Omar Batistuta non avesse scelto il calcio, quasi sicuramente sarebbe diventato un fenomeno di polo. Al debutto ufficiale in questo sport, dopo la carriera calcistica, segnerà una doppietta con una delle squadre di polo più note d’argentina, il Loro Piana, mentre un anno più tardi alzerà addirittura il suo primo trofeo. Del resto ha pure fondato un proprio Club di Polo, con colore sociale ovviamente viola.

Gareth Bale

Galles, Golf, Madrid, esattamente in questo ordine, Così recitava lo striscione che Gareth Bale espose durante le celebrazioni per la qualificazione del Galles agli Europei, probabilmente più per stuzzicare il suo club che per glorificare il suo sport preferito. La verità è che Bale se la cava veramente bene a golf e, a detta sua, potrebbe diventare molto più che un passatempo una volta appesi gli scarpini al chiodo.

Bixente Lizarazu

In carriera Bixente Lizarazu ha vinto praticamente tutto: un mondiale e un europeo con la Francia, una Champions League e ben 16 titoli nazionali con il Bayern Monaco. Ma una volta ritiratosi, si è laureato anche campione europeo di Jiu Jitsu nella categoria Blue Belt Light Division, segno del fatto che quando sei un vincente ti porti dietro la mentalità in ogni situazione.

Roy Keane

Non che il campo ci avesse mentito a riguardo, ma dovete sapere che prima di diventare calciatore Roy Keane era un vero e proprio prodigio della boxe. All’età di 10 anni era tra i migliori del suo corso, ma a causa di un fisico considerato troppo esile, fu costretto a rinunciare alla carriera da pugile. Con il calcio si toglierà discrete soddisfazioni, ma nel corso della carriera farà continui riferimenti a questo sport, come quando nel 2002 disse: “La boxe è lo sport più bello del mondo. È uomo contro uomo. Sei da solo contro un avversario e dal ring può uscire un solo vincitore”

Joe Hart

Ma nel Polivalencia ci buttiamo anche Joe Hart, che a cavallo tra i 15 e i 17 anni giocò a cricket a livello professionistico e pure da titolare, in un club vicino a Birmingham. Era già alto e robusto oltre che forte fisicamente ma all’improvviso decise di mollare tutto e provare a sfondare nel calcio.

Zlatan Ibrahimovic

Per Zlatan Ibrahimovic il calcio e il taekwondo sono sempre andati di pari passo. La scelta definitiva arrivò quando capì che il primo gli garantiva guadagni maggiori mentre il secondo gli permetteva una contaminazione grazie alla quale è diventato un calciatore unico e probabilmente mai visto prima.

Jerzy Dudek

Jerzy Dudek è ricordato quasi esclusivamente per la danza sulla linea di porta che costò una Champions League al Milan, ma non tutti sanno che, oltre al calcio, una delle sue più grandi passioni sono sempre stati i go-kart. Gareggiava già prima di essere calciatore, ma ha ripreso a tempo pieno e con ambizioni da professionista, solo dopo essersi ritirato.

Sergej Milinkovic-Savic

Sergej Milinkovic Savic prima di diventare un calciatore, puntava seriamente a essere un giocatore di basket professionista. Sua madre lo praticava ad alti livelli, tanto da trasmettergli la passione sin da quando era bambino: il primo sport con il quale Sergej entrò in contatto fu proprio questo, ma il padre, calciatore, provò a trasmettergli la stessa identica passione per il calcio, sport del quale oggi è uno dei migliori interpreti in Europa.

Hector Bellerin

Se non fosse stato per l’amore a prima vista con Arsene Wenger che lo strappò al Barcellona ancora sedicenne, probabilmente Hector Bellerin avrebbe spaccato nell’atletica leggera. Nel 2015, corse addirittura i 40 metri in 4.2 secondi, ovvero meno di quanto ci impiegava al tempo Usain Bolt, un dato che fece pensare al fatto che il terzino spagnolo avrebbe potuto tentare una carriera come velocista. Insieme alla corsa, però, Bellerin aveva dimostrato spiccate capacità tecniche e tattiche, specialmente come esterno difensivo. Il connubio delle sue qualità lo porterà a fare il terzino, con risultati sicuramente migliori di quelli avuti da Bolt quando ha provato a diventare un calciatore.

Tim Wiese

A chiudere questa coordinatissima squadra c’è l’indimenticabile Tim Wiese, che dopo aver fatto una carriera di altissimo livello come portiere in Germania, decise che era il momento di sfogare a pieno l’animo tamarro. In pochi mesi mette su massa, inizia a farsi le foto su Instagram allo specchio dopo l’allenamento e infine sceglie un nuovo sport: il Wrestling. A dire il vero è riuscito persino ad arrivare in WWE e a vincere il suo primo match ufficiale, non riuscendo però a sfondare, motivo per il quale, un po’ a sorpresa ma anche un po’ giustamente tornerà a giocare tra i dilettanti poco tempo dopo.