E chi lo ha detto che chi è bravo con una palla tra i piedi non sia altrettanto bravo quando si ritrova ad utilizzare le proprie mani? La manualità è una qualità importante, anche se non per tutti fondamentale ai fini del proprio lavoro. Per un calciatore, per esempio, la manualità è importante, ma non fondamentale quanto l’alimentazione, sebbene molti di loro abbiano fatto del cibo una passione travolgente:

Signore e signori, vi presentiamo il MASTERCHEF UNITED, la squadra dei calciatori forti anche in cucina.

 

Apriamo le danze con Daniel Sturridge, che dopo il suo exploit al Liverpool nel 2014, ha vissuto una brutta fase calante, finendo svincolato a soli 30 anni. La sua carriera oggi sembra andare meglio in cucina, visto che la sua dedizione per il cibo lo ha spinto a creare la Sturr Crazy Souce, una salsa piccante da utilizzare con pollo arrosto e verdure cotte. Non garantiamo assolutamente sulla qualità del prodotto, ma sembra che stia avendo un discreto successo.

Pietro Paolo Virdis è invece un campione del passato che ha voluto lasciare un segno anche nel presente, aprendo nel centro di Milano un suo personalissimo ristorante dal nome “Il Gusto di Virdis”. Una grande varietà di vini, infiniti assaggi di salumi, formaggi e verdure di ogni genere: per Virdis il cibo è oggi davvero un lavoro e passando da quelle parti non è raro vederlo indossare il grembiule da cuoco.

Preferisce le torte, invece, Kevin De Bruyne, che ha trasformato la sua ossessione per un programma inglese dedicato alla creazione di dolci in un vero e proprio hobby: nel tempo libero adora mostrare le sue capacità da pasticciere, tanto che in più di un’occasione ha portato al centro sportivo del City torte da lui realizzate per testarle sui compagni.

Numero 10 di nome e di fatto, Alessandro Del Piero, dopo aver appeso gli scarpini al chiodo, ha investito sulla sua grande passione per il cibo, aprendo ben due ristoranti: uno a Los Angeles e uno a Milano. Il nome dei locali, ovviamente, è N° 10.

Campione apprezzato in tutto il mondo, uomo di sani valori e grande amante del sushi. Potremmo riassumere così la figura di Claudio Marchisio che, ancor prima di annunciare il ritiro dal calcio giocato, aveva avviato una catena di ristoranti di cucina giapponese chiamata Legami. Il primo ristorante ha aperto a Vinovo, località nei pressi dei vecchi campi di allenamento della Juve, per poi approdare in Costa Smeralda e a Roma, non lontano da Villa Borghese.

E in fatto di ristoranti non scherza nemmeno Javier Zanetti che, una volta ritiratosi, ha aperto un ristorante in centro a Milano chiamato il “Botinero”, che tradotto in italiano sta ad indicare la persona che aggiusta scarpe. Un menù completo di tantissime prelibatezze, che concentra l’attenzione sulla carne: è possibile infatti gustare la miglior carne bovina proveniente da sette diverse regioni del mondo. Ha aperto l’attività insieme all’ex compagno Cambiasso, e non fa mai mancare la sua presenza nella prosecuzione dell’attività.

La passione per la cucina di Paul Pogba, però, è totalmente di un altro livello. Durante i suoi anni alla Juventus, il centrocampista francese si è innamorato della cultura culinaria italiana, tanto che una volta tornato a Manchester si è portato con sé uno chef italiano affinché gli insegnasse a cucinare i suoi piatti preferiti.

Lionel Messi ha invece dovuto perdere una scommessa per mostrare al mondo le sue qualità da chef. La Pulce argentina nel lontano 2014 si era dovuta mettere a cucinare per tutta la famiglia, riportando questo suo momento di vita privata sui social in ogni passaggio. Non abbiamo sufficienti informazioni sul gusto ottenuto, ma a giudicare dai video la tecnica non gli manca nemmeno dietro ai fornelli.

Bouna Sarr durante il lockdown ha potuto finalmente sfoggiare il suo talento da chef. È sempre stato un grande amante della cucina e quando è a casa adora cucinare, a tal punto che durante la quarantena faceva delle videochiamate con i compagni per insegnare loro alcuni trucchi in cucina. Una sorta di Masterchef online, visto che una volta completato il piatto, Sarr dava anche dei voti ai piatti realizzati dai compagni.

E se pensate che il fascino irresistibile di David Beckham si limiti solo all’aspetto fisico, vi sbagliate di grosso: il sex symbol per eccellenza nel mondo del calcio è bravo anche a cucinare e, per ammissione di sua moglie Victoria, è indiscutibilmente lui lo chef di casa.

Marc Pugh, invece, è a tutti gli effetti un foodblogger. La passione del centrocampista del QPR è nata nel 2013, quando la gravidanza della moglie lo spinse a prepararle spesso i pasti. Da quel momento è migliorato di mese in mese, tanto da monopolizzare il suo profilo Instagram con immagini di pietanze, relegando a pochi sporadici post il racconto della sua vita sul campo da gioco.