Oggi, 14 agosto, celebra i suoi 63 anni Magic Johnson. La leggenda NBA ha lasciato un’impronta indelebile nella storia del basket, vincendo ovunque sia stato, dai campionati universitari fino alle Olimpiadi. Si è distinto anche fuori dal parquet, in particolare grazie alla lotta contro l’HIV e il suo impegno di sensibilizzazione nei confronti di questa malattia e di tutte le persone che ne soffrono. In occasione del suo 63° compleanno, andiamo allora a celebrare al meglio un’icona della palla a spicchi ripercorrendone la carriera e i principali successi sul parquet.

I primi successi in Ncaa

Earvin Johnson Junior nasce a Lansing, capitale dello stato del Michigan, il 14 agosto del 1959. Il suo talento per il basket appare evidente fin da subito, appena comincia a muovere i primi passi sul parquet.

Alla Everett High School diventa per tutti “Magic”, soprannome attribuitogli da un cronista del posto che lo accompagnerà per il resto della sua carriera agonistica e anche oltre. Il primo successo di prestigio, invece, arriva all’università. Con la maglia degli Spartans di Michigan State, Magic vince il suo primo campionato Ncaa nel 1979, in finale contro Indiana State, in cui milita quello che sarà il suo più grande rivale anche in NBA: Larry Bird.

L’approdo di Magic Johnson ai Lakers

La conquista del titolo Ncaa da parte degli Spartans fa rumore e accende i riflettori su Magic Johnson che al draft del 1979 verrà selezionato come prima scelta assoluta dai Los Angeles Lakers. E già nella stagione d’esordio di Magic Johnson in NBA arriveranno subito l’anello e il titolo di MVP delle Finals contro Philadelphia. Sarà il primo rookie nella storia del campionato di basket a stelle e strisce a riuscire in questa impresa.

Di anelli, alla collezione di Johnson, se ne aggiungeranno altri quattro nel corso degli anni Ottanta, di cui gli ultimi due vinti consecutivamente, nel 1987 e nel 1988.

La grande rivalità tra Larry Bird e Magic Johnson

Ma gli anni Ottanta sono anche quelli di una delle più belle rivalità nella storia del basket americano: quella tra i Lakers di Magic e i Boston Celtics di Larry Bird. Le due franchigie si spartiranno otto dei dieci titoli assegnati nel corso di quel decennio.

Bird e Johnson, dopo essersi incrociati in Ncaa, si affronteranno in altre tre Finals, nel 1984, nel 1985 e nel 1987, con un bilancio di due vittorie (1985 e il 1987) a una (1984) in favore di Magic.

La vittoria dell’oro olimpico

La striscia di successi di Magic Johnson arriverà a coinvolgere anche la Nazionale statunitense, con la quale si metterà al collo l’oro olimpico ai Giochi di Barcellona 1992. Quella selezione olimpica passerà alla storia come il “Dream Team”, probabilmente la Nazionale di basket più forte di tutti i tempi composta tra gli altri, oltre che da Magic, anche dal suo rivale di sempre, Larry Bird e da Michael Jordan.

Magic Johnson oggi

Prima di salire sul tetto del mondo del basket con la vittoria della rassegna a cinque cerchi, Magic annuncia, il 7 novembre del 1991, la sua sieropositività e il ritiro immediato dalle competizioni. È un momento storico e scioccante allo stesso tempo per il mondo dello sport, ma anche una fase di svolta profonda nella vita di Magic che, da quel momento in poi, diventerà un simbolo nella lotta all’Hiv e nell’impegno alla sensibilizzazione della popolazione sul tema.

La maglia che fu di Magic, la numero 32, è stata ritirata dai Lakers per essere consacrata alla storia di questo sport. Dal 2002 Johnson ha il suo posto anche nella Hall of Fame del basket mondiale e non potrebbe essere diversamente per un’icona che ha scritto pagine fondamentali per il basket dentro e fuori dal parquet e che oggi, nel giorno del suo 63° compleanno, non possiamo che celebrare una volta di più.