Di Redazione William Hill News
1 Giugno 2022
Dopo aver superato le ultime resistenze di Miami solo a gara-7 (4-3 il risultato finale della serie), i Boston Celtics hanno raggiunto Golden State Warriors alle NBA Finals 2022. Coach Steve Kerr e i suoi, infatti, avevano concluso la propria finale di Conference a Ovest già dopo gara-5, con il punteggio di 4-1. Ora la “finalissima” dunque, che prenderà il via con gara-1 nella notte tra giovedì e venerdì, alle ore 3:00 italiane. Anche in questo casa, la sfida si deciderà al meglio delle 7 partite, che saranno trasmette in diretta TV e in esclusiva su Sky Sport, mentre in streaming su Sky GO, Now e sulla piattaforma Nba League Pass.
Golden State Warriors-Boston Celtics: numeri e curiosità
Innanzitutto, sottolineiamo con ad inizio stagione in pochi avrebbero scommesso sulla presenza all’atto conclusivo del campionato di Golden State, nessuno probabilmente su quella di Boston. In primissima fila per la vittoria dell’NBA quest’anno partivano, secondo gli esperti, i Brooklyn Nets, seguiti dai Los Angeles Lakers e dai campioni in carica dei Milwaukee Bucks. La stagione regolare prima, e la post season poi, hanno stravolto i rapporti di forza, anche se Golden State era ritenuta una delle possibili outsiders subito dopo le primissime favorite.
Nella stagione regolare, comunque, le due finaliste dell’NBA si sono già affrontate spartendosi la posta e vincendo ciascuna la propria gara in trasferta. All’andata, il 18 dicembre 2021, infatti, Golden State aveva espugnato il TD Garden con il punteggio di 107-111, al termine di una gara equilibrata. Senza Klay Thompson e Jordan Poole, Kerr e i suoi si sono imposti al cospetto della formazione di Ime Udoka priva di Al Horford e Grant Williams. Era il periodo in cui i roster erano falcidiati dal Covid, ma alla fine per i Warriors furono protagonisti Steph Curry (30 punti) e Andre Wiggins (27). Per Boston, il migliore fu invece Jayson Tatum (27 punti, 8 rimbalzi e 6 assist), seguito da Jaylen Brown (20 con 9 rimbalzi) e Smart (19 con 8 assist).
Al ritorno, invece, vittoria dei Boston Celtics sul campo dei Warriors per 88-110. Un’affermazione netta quella degli ospiti, però semplificata dall’infortunio al ginocchio di Steph Curry nel finale di primo tempo dopo un intervento aggressivo di Smart. Rispetto alla gara di andata, Kerr ha potuto contare su Thompson, ma non su Wiggins, mentre Udoka ha potuto schierare il quintetto completo. Rivincita per Tatum, dunque, che chiuse la sua prestazione con 26 punti e 12 rimbalzi; 26 punti anche per Jaylen Brown, mentre Smart alla sirena aveva ottenuto uno score di 20 punti con 8 assist. Per i Warriors, invece, non erano sono stati sufficienti i 18 punti di Klay Thompson, ancora lontano dalla forma migliore, ma soprattutto i 29 di Jordan Poole.
Dopo aver chiuso al 3° posto nella Western Conference, Golden State ha avuto un cammino abbastanza agevole sia per numero di partite giocate sia per livello degli avversari. Tra i Warriors e gli ostacoli frapposti nella seconda fase della stagione, c’è stato un importante divario fisico, tecnico, oltre che di personalità ed esperienza. Nel primo turno dei play off è arrivata una vittoria per 4-1 contro i Denver Nuggets di Nikola Jokic, MVP della regular season, mentre il secondo avversario, i Memphis Grizzlies, sono riusciti a strappare due gare nella serie perdendo per 4-2, anche per via dell’assenza pesante di Morant nella seconda parte della serie. Nella finale di Conference, poi, 4-1 ai Dallas Mavericks di Luka Doncic, dicevamo, che nonostante le ottime prestazioni personali non è riuscito ad arginare Kerr e i suoi. Golden State, inoltre, ha avuto una settimana in più per preparare le Finals, avendo chiuso appunto con due gare di anticipo la propria serie. Insomma, fisicamente i Warriors partono più freschi, ma potrebbero essere contestualmente “meno allenati” ad un certo tipo di partite.
I Boston Celtics, invece, hanno avuto un cammino più gravoso a Est, se si eccettua il primo turno di playoff vinto per 4-0 contro i Brooklyn Nets. La vittoria al turno successivo contro i Milwaukee Bucks di Giannis Antetokounmpo, invece, è stata una vera e propria impresa. Un 4-3 in cui Grant Williams è stato uno degli assoluti protagonisti. Infine, è arrivata la vittoria contro i Miami Heat, un altro faticosissimo 4-3 contro il team che aveva dominato Conference in regular season, ma che anche a causa di infortuni ed elementi acciaccati sono arrivati al penultimo atto della stagione con le ruote a terra.
Nella loro storia, i Warriors hanno vinto 6 volte il titolo NBA, l’ultimo nel 2018 (il secondo consecutivo dopo quello del 2017), e insieme ai Boston Celtics e ai New York Knicks sono le franchigie che hanno disputato tutte le stagioni dalla fondazione nel 1946. I Celtics, invece, vantano qualcosa come 17 titoli NBA, ma l’ultimo risale addirittura al 2008. Nel 2010 le ultime Finals per la franchigia di Boston, perse contro i Los Angeles Lakers.
I due protagonisti più attesi sono da una parte Jayson Tatum e dall’altra Stephen Curry: i leader dei Boston Celtics e quello dei Warriors hanno viaggiato nella post season ad una media, rispettivamente, di 27.0 e 25.9 punti a partita.
Nba Finals 2022: il calendario
GARA-1 Venerdì 3 giugno
Ore 03:00 – Golden State Warriors-Boston Celtics
GARA-2 Lunedì 6 giugno
Ore 02:00 – Golden State Warriors-Boston Celtics
GARA-3 Giovedì 9 giugno
Ore 03:00 – Boston Celtics-Golden State Warriors
GARA-4 Sabato 11 giugno
Ore 03:00 – Boston Celtics-Golden State Warriors
EVENTUALE GARA-5 Martedì 14 giugno
Ore 03:00 – Golden State Warriors-Boston Celtics
EVENTUALE GARA-6* Venerdì 17 giugno
Ore 03:00 – Boston Celtics-Golden State Warriors
EVENTUALE GARA-7* Lunedì 20 giugno
Ore 02:00 – Golden State Warriors-Boston Celtics