Nella notte Nba si è disputata gara-2 della finale di Eastern Conference tra Miami Heat e Boston Celtics. Gli ospiti, nonostante un avvio complicato, si sono imposti dopo aver toccato anche i 34 punti di vantaggio e hanno portato così la serie sull’1-1.

Miami Heat-Boston Celtics 102-127 (Gara-2, serie 1-1)

Avvio scoppiettante per i padroni di casa che dopo 4 minuti e mezzo di partita si trovavano sul punteggio di 18-8. Da lì in poi è come se Miami non ci abbia capito più nulla, con Boston che ha ribaltato il match con un parziale di 60-21 nei 18 minuti successivi. All’intervallo, i Celtics hanno chiuso con il punteggio di 70-45 mettendo una seria ipoteca sulla gara e gestendola sostanzialmente fino alla fine da grande squadra.

Nell’ultimo quarto, il vantaggio degli ospiti arriva anche a +34, con i Celtics vicini addirittura a battere il record di ogni tempo relativo ai playoff (+40) e anche ad infliggere a Miami, contestualmente, la peggiore sconfitta della loro storia, ma la reazione finale degli Heat ha evitato questa doppia eventualità. Non cambia molto nella sostanza, perché Miami è incappata in un ko dolorosissimo sul parquet amico, un “bel pugno in bocca”, come lo ha definito al termine della gara Bam Adebayo.

La differenza l’hanno fatta sostanzialmente i tiri da 3: per i Celtics 9/11 dalla lunga distanza solo nel primo quarto, con Jaylen Brown sugli scudi, che ha chiuso la sua prestazione con un bottino di 24 punti. Nel resto del match, altri 11 incassi da tre punti per Boston, che alla sirena chiuderà con 20/40, ovvero il doppio di Miami, fermatasi a 10 triple su 34 tentativi.

Decisivo Marcus Smart, che è rientrato dopo aver saltato la prima gara della serie per un infortunio al piede. Miglior difensore dell’anno, Smart ha sfiorato la tripla doppia chiudendo la sua prestazione con 24 punti, 9 rimbalzi e 12 assist (il suo nuovo record in carriera ai playoff) tirando 5/12 dalla lunga distanza. In attacco, ha fatto sentire tutto il suo peso Jayson Tatum, che ha messo a segno 27 punti in poco più di 31 minuti (più 5 rimbalzi, 5 assist, 7/7 ai liberi). Molto positivo l’impatto sulla partita anche per Grant Williams, che dalla panchina ha messo a segno 19 punti, cui si sommano i 10 di Payton Pritchard.

Inevitabilmente sorpreso negativamente dai suoi, ma non per questo abbattuto e minato nelle sue certezze, coach Spoelstra ha dichiarato a fine gara: “Conta solamente come una sconfitta – le parole riportate da Sky Sport – I giocatori di esperienza che abbiamo nello spogliatoio e nello staff lo capiscono perfettamente. Comunque non ci piace, loro hanno giocato estremamente bene. Siamo due ottime squadre, semplicemente dobbiamo cercare di capire certe cose”.

Agli Heat non è bastato un combattivo Jimmy Butler, ultimo ad alzare bandiera bianca con 29 punti, di cui 16 nel secondo tempo per cercare di dare la scossa ai suoi. Negli ultimi 12 minuti, la squadra di casa non ha rimesso in campo nemmeno i titolari, dando un chiaro segnale di resa: “Deve farci male, hanno cercato di metterci in imbarazzo e lo hanno fatto. Dobbiamo essere migliori sotto tutti i punti di vista”, ha aggiunto Butler al termine di una gara nella quale i compagni non lo hanno supportato moltissimo. Solo Gabe Vincent e Victor Oladipo hanno raggiunto quota 14 punti, mentre Tyler Herro ha chiuso a quota 11 (su 11 tiri). Solo 6 punti, 9 rimbalzi e 2 assist per Bam Adebayo, mentre PJ Tucker (5 punti nel primo quarto) è stato costretto a lasciare definitivamente il campo nel terzo parziale per una contusione al ginocchio. Il prossimo appuntamento di questa serie è in programma a Boston nella notte tra sabato e domenica alle 2:30.

Golden State Warriors-Dallas Mavericks: stanotte gara-2

Stanotte, invece, alle ore 3:00 si torna in campo al Chase Center di San Francisco per gara-2 tra Golden State Warriors e Dallas Mavericks. La prima sfida della serie si è conclusa nella notte tra mercoledì e giovedì con la vittoria dei padroni di casa per 112-87. Doncic (20 punti in gara-1) e compagni proveranno ad imitare Boston cercando il pareggio nella serie, ma non sarà semplice contro Curry (21) e soci (la rivelazione è il canadese Wiggins), che nel primo match hanno imposto la propria legge in maniera anche abbastanza netta. Insomma, il pronostico pende dalla parte dei padroni di casa, che portandosi sul 2-0 darebbero una direzione chiara e netta a questa finale di Conference.