Oggi, 17 giugno, compie 75 anni il “Cannibale” Eddie Merckx, considerato da molti il più grande ciclista di tutti i tempi e sicuramente il più vincente nella storia di questo sport. Vincitore del Giro d’Italia e del Tour de France per cinque volte, è l’unico ciclista ad aver realizzato l’accoppiata delle due grandi corse a tappe nello stesso anno per ben tre volte. Dagli esordi sulla bici, ai primi successi, fino alla rivalità con l’amico e avversario Felice Gimondi, andiamo a ripercorrere la carriera e i successi del campione belga.

Dagli esordi di Eddy Merckx sulla bici ai primi successi

Merckx ha 16 anni quando prende la licenza da ciclista debuttante, ma sono già trascorsi otto anni da quando è salito per la prima volta in sella. Due anni più tardi diventerà un corridore dilettante, vincendo ben 28 gare sulle 72 disputate in stagione e il 27 aprile 1965 entrerà tra i professionisti, a nemmeno vent’anni.

Il suo ventesimo compleanno Merckx lo festeggia vincendo, nel 1966, la sua prima grande classica: la Milano-Sanremo. Il ciclista fiammingo si concederà il bis l’anno successivo: in quell’occasione, sul traguardo di Via Roma, avrà la meglio nello sprint finale su Felice Gimondi, destinato a diventare uno dei suoi più acerrimi rivali, oltre che suo grande amico.

Il 1968 è l’anno del primo trionfo in carriera al Giro d’Italia: un vero e proprio dominio, certificato dai tredici giorni in maglia rosa e dalle quattro vittorie di tappa. Quello del 1968 sarà solo il primo degli 11 Grand Tours vinti in carriera. Merckx conquisterà, infatti, tutti e tre i Grandi Giri (Giro d’Italia, Tour de France e Vuelta di Spagna) entrando in una élite composta da appena sette ciclisti. Ma a differenza degli altri, è ancora oggi l’unico ad aver realizzato per tre volte l’accoppiata Giro-Tour nello stesso anno: nel 1970, nel 1972 e nel 1974.

La squalifica per doping e il primo Tour de France

Merckx apre la stagione 1969 eguagliando Fausto Coppi con il successo alla Milano-Sanremo. Il ciclista belga sembra essere al top della forma e, con il Giro d’Italia all’orizzonte, la sensazione che la “Corsa Rosa” si possa risolvere con un altro dominio è piuttosto concreta. Merckx veste la maglia rosa da sei giorni e ha già conquistato quattro tappe, quando viene escluso dal Giro perché trovato positivo ad un controllo anti-doping. È un episodio molto controverso, che suscita grande scalpore, in particolare sulla stampa belga. Anche alcuni quotidiani sportivi italiani prenderanno le difese del campione fiammingo e Gimondi, che vincerà il Giro, si rifiuterà di indossare la maglia rosa.

Un’inchiesta avviata dall’Unione ciclistica internazionale stabilirà che Merckx ha agito in buona fede e il campione belga verrà riammesso alle corse in tempo per partecipare al Tour de France. Sarà la sua prima partecipazione alla grande corsa a tappe francese e Merckx la dominerà mostrando una fame e una cattiveria agonistica senza precedenti. Per questa ragione, proprio in quel Tour de France, Merckx verrà ribattezzato per la prima volta “cannibale”.

Da allora e fino alla fine degli anni Settanta il ciclista belga si costruirà, anno dopo anno, un palmarès che oggi sembra davvero inarrivabile, condito da numeri impressionanti, uno su tutti: 445 vittorie in carriera, un record tra i professionisti. Oltre ai cinque Giri e cinque Tour de France, Eddie Merckx mette in bacheca anche una Vuelta vinta nel 1973 e quattro ori ai mondiali su strada (1964, 1967, 1971 e 1974).

La storica rivalità tra Eddy Merckx e Felice Gimondi

Tra chi ha provato a mettere in discussione il dominio del “Cannibale” nei suoi anni migliori c’è stato sicuramente Felice Gimondi: da molti definito l’anti-Merckx, avversario prima e in seguito grande amico del campione belga. Il ciclista italiano, scomparso il 19 agosto del 2019, fa parte dei magnifici sette che hanno vinto i Grand Tours, proprio come Merckx.

Dopo la squalifica del 1969, il campione belga si prese la rivincita al Giro d’Italia del 1970, avendo la meglio proprio su Gimondi che aveva vinto l’edizione precedente. Lo stesso copione sarebbe andato in scena pure alla Milano-Sanremo del 1971 e ai mondiali dello stesso anno. Ma ai campionati del mondo del 1973 a Barcellona sarebbe stato il ciclista bergamasco ad avere la meglio, strappando così il titolo al Cannibale.

In occasione del Festival dello Sport, nell’ottobre del 2019, Merckx ha ricordato il suo amico e rivale sottolineando che Gimondi era un grande uomo prima ancora che un fuoriclasse della bicicletta. Entrambi hanno scritto pagine indelebili della storia del ciclismo. Il settantacinquesimo compleanno di Merckx è l’occasione per rileggerle tutte d’un fiato, ancora una volta.